Formazione

Ogm: Greenpeace “assedia” Aia

Nel veronese azione dimostrativa davanti ai cancelli dello stabilimento. L'accusa usano mangimi transgenici. I dipendenti: pagati dalla concorrenza

di Giampaolo Cerri

Con un’ azione a sorpresa compiuta alle 9.55, Greenpeace Italia ha cominciato un’azione dimostrativa allo stabilimento Aia di San Martino Buonalbergo.
Una quarantina di persone, molte delle quali in tuta banca e alcune con dei costumi di animali da cortile, hanno occupato l’ingresso principale dell’impianto spargendo sulla strada davanti alla portineria sacchi di mangime e stendendo degli striscioni contro l’utilizzo degli ogm. A fronteggiarli sinora ci sono una guardia giurata della portineria dello stabilimento; sul posto stanno affluendo anche pattuglie delle forze dell’ordine. Qualche attimo di tensione hanno provocato alcuni contatti fisici tra un paio di addetti dello stabilimento e i manifestanti.
Attivisti di Greenpeace sono saliti con delle scale in metallo, subito ritirate, sulla tettoia che immette allo stabilimento e hanno dispiegato uno striscione giallo con la scritta nera ”se c’e’ Aia c’e’ soia ogm”.
Altri dimostranti sono a loro volta saliti sui tetti dei camion Aia fermi nel piazzale mentre altri ancora, vestiti da polli, ballano attorno agli stessi automezzi. L’ingresso allo stabilimento e’ stato parzialmente bloccato – i dimostranti lasciano passare coloro che sono diretti allo spaccio interno allo stabilimento – con dei sacchi di soia ”ogm free”, materiale ritenuto puro rispetto a prodotti geneticamente modificati.
Momenti di tensione si sono registrati quando dagli uffici sono usciti alcuni impiegati che hanno tentato di strappare lo striscione all’ingresso dello stabilimento. ”Questi qui – ha detto uno dei dipendenti amministrativi dell’Aia che non ha voluto rivelare il proprio nome – prendono soldi da altre aziende. E’ chiaro che vengono da noi per bloccarci il lavoro. I mangimi sono tutti uguali”

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