Cultura

Fumo passivo: 300 morti l’anno

Il bilancio di Lucio Luzzato, direttore scientifico dell'istituto toscano tumori

di Redazione

“In Italia il fumo passivo provoca ancora oggi almeno 300 morti ogni anno”. Anche se, grazie alla legge che vieta le ‘bionde’ in uffici e luoghi pubblici, “per la prima volta il nostro Paese sta registrando risultati positivi nella guerra agli effetti del tabacco sulla salute”. Il bilancio arriva da Lucio Luzzatto, direttore scientifico dell’Istituto toscano tumori, intervenuto oggi a Milano alla presentazione del primo dei tre incontri preparatori alla Quinta Conferenza ministeriale su ambiente e salute, in programma in Italia nel 2009.
‘Padrona di casa’ dell’appuntamento odierno – che proseguira’ fino a mercoledi’ ed e’ stato organizzato da Oms Europa in collaborazione con il Comitato europeo ambiente e salute – e’ la Regione Lombardia, che si offre di ospitare anche la Conferenza dell’anno prossimo.
Luzzatto ricorda “l’impatto terrificante” del fumo di sigaretta come possibile causa di tumori, al polmone e non solo. E lancia un appello: “Tutte le regioni europee, soprattutto quelle che fabbricano ed esportano sigarette, hanno il dovere di fare qualcosa di molto drastico per contenere i danni del fumo sulla salute. Mi rendo conto che per un Paese produttore di sigarette non e’ cosi’ semplice smettere – ammette – ma dal punto di vista scientifico e’ inaccettabile esportare una grave causa di malattia e di decessi”.
Concorda Marc Danzon, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanita’ per l’Europa. L’esperto ritiene l’Italia “un esempio eccellente” nella lotta contro il fumo. Ma anche “uno dei Paesi che hanno dimostrato di aderire piu’ attivamente alla mobilitazione internazionale” contro i danni da tabacco, dice. “Chi fuma non rischia di uccidere soltanto se stesso, ma anche gli altri”, avverte. “Oggi non c’e’ piu’ alcuna ragione per proteggere l’industria del tabacco. Questa – continua – non e’ confrontabile con nessun altro tipo di industria, ne’ con quella chimica ne’ con quella farmaceutica, perche’ l’industria del tabacco produce soltanto svantaggi”. Sanitari ed economici.
Danzon invita dunque tutti i Paesi europei a continuare la battaglia tutti uniti. “Le regolamentazioni tabacco – conclude – produrranno risultati positivi e tangibili nei prossimi 10 anni”.

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