Welfare

Letteratua: premio a Sofri per “Altri Hotel”

Adriano Sofri ha devoluto l’ammontare del premio a lui spettante (circa 5 milioni di vecchie lire) ai suoi compagni di carcere

di Redazione

La Giuria del Premio Luigi Russo-Pozzale, presieduta da Adriano Prosperi, ha assegnato il premio per il 2002, ex-aequo, al libro di Adriano Sofri, Altri Hotel (Mondadori) e a quello di Giuseppe Ferraro, Filosofia in carcere. Incontri con i minori di Nisida (Filema edizioni). I premi sono stati consegnati a Empoli, nel corso di una cerimonia, domenica 8 dicembre (in rappresentanza di Adriano Sofri era presente Randi Krokaa). Adriano Sofri ha devoluto l?ammontare del premio a lui spettante (circa 5 milioni di vecchie lire) ai suoi compagni di carcere, come ha spiegato nel messaggio da lui inviato, e letto pubblicamente durante la cerimonia. Lo riproduciamo qui sotto: ?Caro Adriano Prosperi, cari amici, questa volta sono contento di rivolgermi a una giuria, fra i cui componenti trovo oltretutto nomi di amici antichi. Contento e riconoscente. Non mi sfuggono le circostanze che fanno del premio che mi assegnate un modo per consolarmi del luogo sbagliato in cui vivo: un premio di consolazione, espressione che nel suo significato originario è bella e generosa. Mi fa anche piacere, in un momento così delicato per il triste popolo delle galere italiane, di condividere il premio con Giuseppe Ferraro, che si è dedicato alle prigioni dei ragazzi. E anche altri dettagli: che il premio sia intitolato a Luigi Russo, di cui fui scolaro nel mio primo anno e nell?ultimo suo di insegnamento pisano; e che sia assegnato a mezza strada fra Pisa e Firenze, le mie due residenze toscane. Sono poco municipalista, e il soggiorno in un mondo a parte come il carcere ha accentuato la mia prossimità coi luoghi distanti: ciò che non mi impedisce di rallegrarmi della fortuna di vivere comunque in Toscana, in un?epoca così difficile anche per la terra intera. Faccio un certo tifo perfino per la squadra di calcio dell?Empoli, che adesso va forte. Benchè abbia opinioni peculiari sulla mia destinazione personale, la solidarietà speciale che ricevo in Toscana serve molto alla mia coriacea serenità. Prima di salutarvi, devo dirvi che i soldi del vostro premio vanno, com?è naturale, ai miei più poveri compagni di galera, attraverso la suor Cecilia che qui dentro è una benedizione, per cristiani e musulmani ed ebrei, credenti e no. Dati a lei, i soldi valgono il centuplo. Ora vi ringrazio di nuovo e vi saluto con affetto, Adriano Sofri.?


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