Cultura

Senza magia la vita è uno spavento

Letteratura. Milena Agus torna con uno straordinario romanzo.

di Sara De Carli

Senza la magia, la vita è soltanto un grande spavento. È questo il ritornello ricorrente del nuovo libro di Milena Agus, ma soprattutto è la grande verità che trasuda dai piccoli dettagli di questa storia. La dice così la voce narrante, una ragazzina di 14 anni dalla immaginazione fervida (che la madre considera solo una bugiarda) e la dice così Agnese/madame, la strana, matta, affascinante protagonista, «di una bontà così fuori tempo da risultare fastidiosa», che alla magia crede davvero e apparecchia la tavola della sua piccola pensione secondo una numerologia precisa, studiata per ogni commensale e cattura i suoi amanti grazie a piccoli riti magici. Gli altri personaggi hanno un altro linguaggio, ciascuno il suo: per il papà della ragazzina, scomparso nel nulla dopo aver mandato in malora la famiglia per via del gioco, è la ruota della Fortuna che gira; per la zia, filosofa che campa con le borse di studio che la portano avanti e indietro da Gerusalemme a discettare di Leibniz, è che le monadi, pur nell?armonia del migliore dei mondi possibili, sono sole. C?è la descrizione meravigliosa della Sardegna, la crudeltà del sesso («Prima di portare una copia a mia madre devo attaccare lo scotch nero su tutte le scene erotiche», ha detto l?autrice in una delle sue rare interviste), la vita imperfetta di famiglia e la critica della famiglia idealizzata, la ribellione, l?amore, l?ingenuità dell?infanzia. C?è la solitudine, soprattutto. Il desiderio della felicità e la paura di viverla. L?elogio dell?approssimazione. Su tutto c?è la straordinaria capacità della Agus di giocare con le parole, la sua altrettanto fervida immaginazione che la porta a pensare che un albero non è mai soltanto un albero ed a dare corpo a personaggi così nuovi, reali, credibili, sorprendenti. Una lingua docile al realismo magico, perché a far sparire la magia della vita sono le ?domande sceme?, quelle filosofiche, quelle che ambiscono ai massimi sistemi: mi ami?, perché?, dov?è finito il babbo?.Di tutti i personaggi, le perle sono due anziani e un bambino. Il nonno, la nonna dei vicini e Pietrino. Sono loro che sparigliano le carte e che, con i loro cammei, squarciano il presente sul futuro e sull?uomo nuovo. Che è l?uomo di sempre.


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