Famiglia

I minori stranieri in Italia chiedono sicurezza e sostegno

Save the Children ha organizzato un percorso di consultazione con alcuni ragazzi di origine estera da cui è emersa l’esigenza di più attività integrarsi, anche al di fuori della scuola

di Redazione

Il Garante dell?Infanzia e dell?Adolescenza del Lazio e Save the Children hanno promosso un percorso di consultazione con alcuni giovani per capire le esigenze dei minori stranieri in Italia. A prendervi parte sono stati invitati 12 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti da Afghanistan, Equador, Moldavia, Repubblica di Guinea, Perù, Romania (compresi alcuni rom), Italiani e bosniaci (rom-slavi)

Dal percorso è emersa la necessità di sviluppare su tutto il territorio alcuni strumenti di accoglienza e informazione, come le unità di strada, per avere sempre vicino del personale specializzato cui rivolgersi. Un’altra richiesta è quella di ripensare in termini qualitativi le strutture di accoglienza, non solo a livello logistico e abitativo, quanto in termini di programmazione di attività per i ragazzi e le ragazze.

I ragazzi che hanno preso parte alla consultazione vivono in Italia dalla nascita, abitano tra Roma e Viterbo, in case famiglia, comunità di accoglienza, in case o campi rom attrezzati. La maggior parte va ancora a scuola e proprio su di essa ripongono grandi speranze per la propria integrazione. Secondo molti di loro sarebbe necessario non solo pensare ad attività in classe, quanto favorire i rapporti tra studenti fuori dalle lezioni, affinché l?inclusione sia effettiva e non formale.

In Italia i minori regolarmente residenti sul territorio sono 666.000, circa il 27% del totale degli stranieri residenti. Nell?ultimo anno sono aumentati di 80.000 unità, grazie soprattutto alle nuove nascite. I bambini stranieri non accompagnati sono passati dai 6.629 dell?anno 2004 ai 7.548 del 2007, escludendo comunque tutti i provenienti dai paesi comunitari, anche quelli di nuova entrata come la Romania.


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