Salute

Buone pratiche/3. Dieci anni da pionieri nella Toscana “senza legge”

Il Consorzio Astir festeggia il varo della norma per l’inserimento sociale.

di Redazione

Oltre dieci anni di sperimentazione in un contesto normativo inesistente. Il Consorzio Astir di Prato ha da sempre lavorato nel campo della psichiatria, alla ricerca di un riconoscimento legislativo. Ora anche la Toscana ha la sua norma di regolazione dei progetti di inserimento sociali delle persone con disagio mentale. «Finora tutto era rimandato all?aspetto sanitario e l?aspetto terapeutico era completamente ignorato», spiega Loretta Giuntoli, presidente del consorzio. «Da oggi anche in Toscana si potranno programmare interventi più strutturati e uscire da una sorta di illegalità che impediva un?implementazione delle esperienze». Ma su quali modelli si sono fondate le sperimentazioni in Toscana? «Finora ci siamo impegnati in tutti i campi, dall?inserimento lavorativo a quello abitativo», spiega la Giuntoli. «La principale vittoria però è stata quella di riuscire gradualmente a cementare un dialogo con i Dsm e gli psichiatri, con risultati molto confortanti nella presa in carico degli utenti. In tal senso siamo anche riusciti a gestire un centro diurno che faceva da agenzia e collegamento tra le aziende e i circuiti sociali di housing».

Sguardo al futuro
Insomma, diverse esperienze che hanno avuto però una linea comune, «il mancato riconoscimento legislativo ha reso ancor più difficile l?impegno nel settore psichiatrico», conclude la Giuntoli. «L?efficacia di queste esperienze è stata limitata a pochissimi casi con grande sforzo economico della cooperazione. Ora si spera che grazie a questo nuovo regolamento si possano finalmente strutturare veri progetti di inclusione nei termini dell?indipendenza e dell?affrancamento dai servizi di assistenza sociale».
<a href=”http://www.astir.it” target=”_blank”>Consorzio Astir</a>


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