Non profit

5 per mille: fisco vessatorio e irragionevole

La lettera del Comitato regionale toscano dell'Anpas ha inviato al viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco.

di Riccardo Bonacina

Visto il vostro impegno sul tema vi inviamo, per conoscenza vostra e delle altre organizzazioni, la lettera inviata al viceministro dell?Economia, Vincenzo Visco e alla Direzione generale Agenzia delle Entrate.Il Comitato regionale toscano dell?Anpas rappresenta ben 148 Pubbliche Assistenze presenti sul territorio della Toscana, tutte iscritte sia nei Registri del volontariato istituiti dalla legge n. 266/91, sia – di diritto – nell?Albo delle onlus ex art. 10 dlgs n. 460/97. Le nostre rappresentate hanno inoltrato la richiesta di ammissione nell?elenco istituito presso l?Agenzia delle Entrate, relativo all?anno 2006, per partecipare al riparto della quota 5 per mille, senza però ricevere alcun riscontro o comunicazione. Alcuni di questi enti hanno appurato esclusivamente dalle informazioni ricavate dal sito internet dell?Agenzia delle Entrate di risultare ?non validate?. La procedura seguita in questa circostanza dalla pubblica amministrazione reitera comportamenti scorretti, viziati da palese illegittimità nella forma e da illogicità manifesta nella sostanza, nell?applicazione di un provvedimento la cui finalità è chiarissima, così come l?indirizzo del legislatore, fondato su una base di consenso straordinariamente ampia. Questo nostro rilievo fortemente critico per un atteggiamento complessivo dell?amministrazione di evidente carattere iperburocratico e vessatorio, si basa su un copioso e consolidato quadro normativo e giurisprudenziale, che si afferma giuridicamente con la legge 241/90, e dalla progressiva ed univoca riorganizzazione dell?intero assetto della pubblica amministrazione indirizzato alla trasparenza ed alla accoglienza delle varie istanze ?al servizio? del cittadino, a cui sono pertanto dovute, nel rispetto del diritto e dei diritti, comprensione, facilitazione procedurale, massima deburocratizzazione, certezza formale di referenti, di tempi e di esiti. E comunque, in ultima analisi, viene tassativamente esclusa dalla titolarità del pubblico ufficio la liceità di cancellare ?motu proprio? un diritto soggettivo per un mero effetto formale. È opportuno e legittimo pertanto domandare ?cui prodest? un simile atteggiamento che ha già generato e continua a generare un pesante contenzioso, costringendo tante associazioni di volontariato ad adire la farraginosa ed onerosa strada dei ricorsi legali per vedersi riconosciuto un evidente diritto. Il tutto è poi fonte di una crescente sfiducia nei confronti dell?amministrazione dentro il volontariato, di cui è noto il ruolo di costruttore di operatore di sussidiarietà indispensabile per il welfare territoriale.

Romano Manetti, presidente Anpas Toscana

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