Non profit

Spagna, quanto sociale nell’agenda dei politici

Cancellazione del debito, immigrazione, sviluppo sostenibile, incentivi fiscali per le donazioni: così i contendenti in gara hanno dovuto inserire nei programmi i temi cari al non profit.

di Carlotta Jesi

C’è già un vincitore nelle elezioni politiche spagnole previste per il 9 marzo: la società civile. Riunitesi nel Forum degli Agenti sociali del terzo settore e dell?economia sociale, associazioni, ong, fondazioni e cooperative hanno strappato ai partiti importanti impegni per lo sviluppo del non profit: dalla legge sulla responsabilità sociale d?impresa promessa da Izquierda Unida (IU) alla riforma della cancellazione del debito considerata una priorità dal Partito socialista (Psoe) di José Luis Zapatero che lotta per un secondo mandato contro il leader del Partito Popolare (Pp) Mariano Rajoy. Anche lui deciso a riformare il sistema della cancellazione del debito: propone di rinunciare ai crediti che la Spagna vanta nei confronti dei Paesi poveri in cambio di un investimento dei loro governi nel campo dell?educazione.Il segreto di questo successo è un?azione di lobby in puro stile british: divise per grandi aree tematiche, le sigle della società civile hanno presentato ai candidati premier una lista di impegni e priorità da inserire nel programma elettorale. Puntando il dito sui temi caldi dello scontro politico. Primo fra tutti, l?immigrazione: Rajoy accusa Zapatero di «importare criminalità organizzata»? Il non profit, per mano della Red Acoge che riunisce 34 sigle sociali impegnate sul fronte dell?accoglienza agli stranieri, propone a tutti i candidati la firma di un Patto di Stato sull?immigrazione perché «il destino di fragili esseri umani non sia usato come un?arma contro gli avversari ma diventi oggetto di serie proposte politiche». Zapatero fa sfoggio delle percentuali di Pil cresciute nel suo primo mandato di 3,8% punti all?anno superando la media europea? L?Alleanza contro la povertà, in rappresentanza di oltre mille organizzazioni non profit, invita ad un dibattito pubblico i rappresentati di IU, Psoe e Pp costringendoli a prendere posizione sul tema dello sviluppo economico e della sostenibilità. Izquierda Unida e Partito socialista si impegnano a lavorare per uno sviluppo sostenibile, il Partito popolare guarda al modello basato sull?apertura e la liberalizzazione di mercato adottato dai Paesi asiatici.Il terzo settore iberico, insomma, non fa sconti. Neppure al premier socialista cui Il Forum degli Agenti sociali riconosce il merito di «aver tenuto conto delle richieste e delle idee delle ong, di aver fatto una buona legge sulle dipendenze e sulla violenza di genere e di aver inserito l?educazione alla cittadinanza nei programmi scolastici». Se vuole i voti del non profit, Zapatero dovrà fare di più. Addirittura 30 cose in più, le «30 misure sociali da inserire nel programma elettorale» che il Forum degli Agenti sociali ha inviato a tutti i candidati. Le più urgenti? Equiparare gli incentivi fiscali per le donazioni delle persone giuridiche e delle persone fisiche elevandoli al 35%, mantenere la promessa di destinare lo 0,7% del Pil all?aiuto allo sviluppo entro il 2012 ed elaborare una nuova legge sulle sovvenzioni adatta alle nuove forme del settore non profit.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA