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Finanziaria: scendono in campo i pensionati

Si daranno appuntamento il 13 dicembre di fronte a Palazzo Madama. Il comunicato con le richieste e le preoccupazioni dei sindacati Cgil, Cisl e Uil

di Redazione

Giornata di mobilitazione dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per chiedere al Parlamento di modificare la legge finanziaria. Il 13 dicembre si terrà un presidio nazionale davanti al Senato, dove è in corso la discussione parlamentare per l?approvazione della legge di bilancio.
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil chiedono modifiche per rendere la legge finanziaria più equa e attenta ai problemi dei più anziani e insistono perché vengano accolti gli emendamenti che sono stati già inoltrati ai Gruppi parlamentari e alle Commissioni del Senato.

In particolare i sindacati dei pensionati insistono su cinque punti essenziali:
– Per quanto riguarda l?aumento a 516 euro delle pensioni minime, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, nel contestare la decisione di destinare la somma residua non spesa di 516 milioni di euro ad altri scopi, chiedono che venga completata l?operazione destinando la somma residua ai pensionati più bisognosi e rivedendo i criteri finora seguiti che hanno penalizzato fortemente i pensionati che hanno pagato nella loro vita lavorativa i contributi.
– La finanziaria non risolve il problema dei pensionati particolarmente poveri (i cosiddetti incapienti) che non possono usufruire dei vantaggi previsti per i soggetti che fanno la dichiarazione dei redditi. C?era un bonus di 150 euro, già stanziato nella precedente legislatura: quest?anno, invece, 1.200.000 pensionati non vedranno una lira. La legge finanziaria 2003 deve essere l?occasione per rimediare a questa ingiustizia.
– Inoltre, i sindacati ritengono ingiustificata la diversificazione della deduzione tra pensionati e lavoratori perché fa venire meno un?acquisizione consolidata di equiparazione del reddito da pensione a quello da lavoro. Così come è inaccettabile l?abrogazione dell?ulteriore detrazione per gli anziani con redditi bassi che veniva incontro alla particolare condizione di debolezza dell?anziano in relazione all?età.
– I sindacati, inoltre, contestano la decisione di ripristinare i ticket sulla diagnostica e specialistica che annulla del tutto la norma, contenuta nella legge finanziaria 2001, relativa alla loro graduale cancellazione. I ticket sono, di fatto, una ulteriore tassa che pagheranno soprattutto gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, proprio quelle che hanno, invece, maggiore bisogno di medicinali , analisi e visite specialistiche.
– Di particolare importanza è anche la richiesta di un rifinanziamento del fondo per la non autosufficienza, istituito con la legge di riforma dell?assistenza, con un incremento delle risorse di 500 milioni di euro da destinare in modo vincolante a misure di sostegno alle persone non più autosufficienti e non, come vorrebbe il Governo, da mettere in un fondo indistinto che si trasformerebbe in calderone dal quale ognuno può attingere a discrezione.

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