Welfare

Radicali. Sciopero della fame per l’indulto

Digiuno dei radicali, guidati da Daniele Capezzone e Marco Pannella, a favore dell'indulto. Immancabili le polemiche contro "l'oscuramento Rai"

di Ettore Colombo

Il segreatrio dei Radicali, Daniele Capezzone, dalla mezzanotte di ieri è in sciopero della fame “per chiedere che sia assicurato un urgente e sicuro binario parlamentare alla discussione e alla votazione delle proposte in materia di indulto, di sospensione della pena e di liberazione anticipata e condizionale”.
A mettere in atto la stessa forma di protesta ci sono anche la presidentessa dei Radicali Rita Bernardini e il segretario di Nessuno Tocchi Caino Sergio D’Elia. Lo comunica una nota dei Radicali italiani rilevando che ”della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa Mediaset non ha dato alcuna notizia. Il Tg1 e il Tg2 ne hanno dato conto nel corso delle edizioni notturne, dopo la mezzanotte”. “I radicali – spiega Marco Pannella – sono in digiuno per aiutare, sostenere i Presidenti delle Camere e i parlamentari rappresentanti del popolo non a votare per l’indulto, ma a votare sull’indulto, a concludere con un voto il dibattito che dura ormai da anni nel paese. E’ chiaro che, ancora una volta, il ‘collotortismo’ della destra e della sinistra, i sacrestani delle ideologie proprie e altrui, applaudono il Papa, ma non fanno sapere nulla di questa iniziativa”.
“Gli italiani – prosegue il leader storico dei Radicali – hanno saputo tutto, a pranzo e a cena, sulle gaffes, sulle controgaffes, su tutte le miserie dello ‘scibile’ italiano; ma non hanno potuto sapere nulla della azione dei radicali, neanche i 15 secondi registrati da Capezzone”. “La regola si conferma: quando una parola, quando pochi secondi sono tali da parlare a tutti, allora devono divenire clandestini: c’un riflesso antropologico nei direttori e nei redattori ‘buoni’ come in quelli ‘cattivi’. Allora, per quanto mi riguarda – aggiunge Pannella – per aiutare Clemente Mimun e Mauro Mazza (non parlo di Mentana e degli altri: parlo di quelli che ritengo giusto e doveroso aiutare), inizierò dalle 11 di oggi uno sciopero della sete fino a quando i tg non trasmetteranno, in termini di informazione, l’equivalente di quei 15 secondi. Fino a quando, insomma, la sete di informazione non sarà soddisfatta”.

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