Famiglia

Sids e ciuccio, un altro punto di vista

Ci scrive un gruppo di genitori e pediatri offrendo una riflessione interessante

di Redazione

Se qualcuno in questi giorni ha navigato un po’ tra i siti che parlano di bimbi e salute sarà stato sicuramente attirato dal dilagare dell’argomento morte in culla e ciuccio. A dare inizio a tutto è stato un articolo sul Corriere Salute che rendeva noti i risultati di un convegno dal titolo “L’informazione per combattere la sids, come diffondere semplici regole per ridurre il rischio della morte in culla” svolto a Milano il 14 febbraio 2008. In questo articolo si raccomanda di offrire il ciuccio al lattante per prevenire la morte in culla, una sindrome di cui in realtà ancora non sono chiare le cause.

I risultati del convegno vengono riassunti in una finestra pop up di 5 regole, poi modificate in 6 dal corriere salute dopo la lettera di protesta da parte dell’associazione AICPAM di cui potete leggere la storia pregressa sull’articolo del blog Ecomamma. A ben guardare sul sito dell’associazione Semi per la Sids le regole sono 4 e ben rappresentate da vignette di Sergio Staino. Tra queste 5/6 regole, rispetto alle 4 del sito Semi per la Sids, magicamente compare la quinta: offrire il ciuccio. Questa cosa è un po’ strana perché in realtà la conclusione che offrire il ciuccio è un fattore preventivo è solo un’ipotesi, aspramente criticata anche da associazioni per la protezione dell’allattamento al seno come La Leche League che ha invitato l’Associazione Americana Pediatri ad approfondire gli studi. Come dimostrano varie ricerche nulla di sicuro si può dire sulla correlazione Sids e ciuccio. Ci sono state certamente delle ricerche del 2005 che hanno dato qualche evidenza su questa cosa, ma in realtà i pediatri non hanno mai dichiarato di essere promotori attivi del ciuccio, in quanto il suo uso è legato alle abitudini familiari ed è controindicato in alcuni casi. Per esempio se il bimbo è allattato al seno sarebbe preferibile evitare l’offerta del ciuccio nel primo mese di vita, perché probabilmente, ma nemmeno questo è stato provato, il ciuccio interferirebbe con la produzione di latte materno e confonderebbe il bambino nella suzione. Oltre tutto l’abitudine del ciuccio, come sanno i genitori, una volta creato il circolo vizioso, è ben difficile da togliere, con conseguenze negative sull’arcata dentaria. Quindi per quale ragione insistere con titoli dai caratteri cubitali con questi suggerimenti? I genitori già confusi tra mille cose non potrebbero sentirsi bombardati con consigli inutili?

In realtà uno dei fattori che sicuramente è preventivo per la Sids sembrerebbe essere la posizione in cui si mette a dormire il bambino e cioè a pancia in su, supino, sulla schiena (back is best): da quando si è iniziato a far dormire i bimbi sulla schiena le morti in culla si sono drasticamente ridotte. E questa abitudine, lo confermiamo stando a contatto con tanti genitori, a volte in Italia è ancora grandemente non applicata: resistono le vecchie abitudini di evitarla per timore del rigurgito, che invece è dimostrato non essere in responsabile della morte in culla.

Andando a ricercare il background dei relatori del convegno si scopre che Peter Rohrig, che viene definito presidente della Mam Association (di cui non si trova traccia in Internet e che nessun pediatra conosce) è in realtà il Chief Executive Officer della Mam Babyartikel Gmbh di Vienna nota azienda produttrice di biberon e tettarelle ed è inventore di una serie di brevetti di ciucci.

Nell’articolo si dice che i ciucci devono rispettare la norma EN1400 (il corriere parla di “marchio di sicurezza europea” in realtà le EN non sono marchi, ma norme da rispettare). Il capo del gruppo di lavoro che ha elaborato la norma è proprio Peter Röhrig. Le coincidenze sono molte. L’altro relatore del convegno, Peter Weiss, è presidente di ICMRA: cliccando su internet si arriva sempre al sito dell’azienda di ciucci, la Mam. L’altro relatore, Luciano Proietti, risulta invece essere l’autore di un articolo presente su un sito di cose naturali per bambini, Sitarlabs.com, gestito da un’azienda di Padova, la Sitar srl. Tra le marche commercializzate dalla Sitar srl troviamo la nostra produttrice di ciucci, la Mam.

Ci chiediamo a gran forza se questa sia corretta informazione e ne dubitiamo grandemente. La notizia sta facendo il giro di tanti siti, è apparsa anche in televisione. Il messaggio veicolato è senza dubbio di scarsa scientificità. Quante mamme ora daranno a cuor leggero il ciuccio ai loro bimbi, con risultati probabilmente nulli in materia di prevenzione?

Fonte: Gruppo Alibaba


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