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Cordone ombelicale: la svolta del 30 giugno ci sarà?

Il 30 giugno scadono i tempi per la creazione della rete di banche e l'ordinanza che vieta la conservazione autologa. I tecnici sono pronti, i politici un po' meno...

di Sara De Carli

Il 30 giugno 2008 dovrebbe nascere la rete delle banche per la conservazione delle staminali del cordone ombelicale, come previsto dalla legge 219 del 2005. Nella rete, in virtù del decreto Milleproroghe, rientreranno per la prima volta anche banche private. Ma soprattutto, sempre in virtù del Milleproroghe, per la prima volta in Italia dal 30 giugno si dovrebbe poter conservare per sé le cellule staminali, che ad oggi devono essere mandate all?estero, a pagamento. Lo stesso giorno infatti scade l?ordinanza che fino ad oggi vieta la conservazione per uso autologo delle staminali cordonali.
Sarà davvero così? Lo abbiamo chiesto a Giuliano Grazzini, direttore del Centro nazionale sangue.

Professore, a che punto siamo?
Noi stiamo lavorando. Uno degli ultimi atti del precedente Ministero della Salute, è stato quello di incaricarci, insieme al Centro Nazionale Trapianti, di formulare i requisti minini tecnologici, organizzativi e strutturali per le banche di sangue cordonale, come previsto dall?art. 6 del decreto legislativo 191/2007, che recepisce la direttiva europea sulle cellule, tessuti ecc. Si tratta di un gruppo di lavoro molto tecnico, per definire i requisiti tecnici delle banche, validi sia per quelle già esistenti sia per quelle nuove – eventualmente anche private – che le regioni intenderanno attivare in futuro. Senza aver messo a punto questi requisiti, la rete non può essere avviata; ma ci tengo a precisare che il decreto per l?istituzione della rete poi spetta al Ministero, non a noi. Sugli aspetti legislativi la responsabilità è loro, e so che anche su questo piano stanno lavorando. Ovviamente il fatto che c?è stato un cambio di Governo e che le deleghe ufficiali ancora non ci sono, rende i tempi davvero stretti?

Per parte vostra, rispetterete i tempi?
Noi abbiamo sostanzialmente concluso il documento, che metteremo a disposizione del ministero dopo una validazione finale con tutte le banche italiane esistenti. Abbiamo fatto delle call conference, abbiamo avuto un?ottima interlocuzione con tutte le 18 banche esistenti. Poi le ripeto, siamo fuori dalle decisioni politiche. Nessuno ha mai nascosto che l?autologa ha una scarsa base scientifica, eppure è stata voluta bipartisan, è stata una scelta politica, approvata all?unanimità.

Tutte le banche oggi esistenti rispondono ai requisiti a cui state lavorando o ce n?è qualcuna che rischia di chiudere?
Le banche sono 18 vanno per 19: l?ultima è quella della Puglia, che è stata autorizzata di recente. Non è detto che oggi tutte le banche già rispondano ai criteri, ma questo non significa affatto che si rischia la chiusura: ovviamente ci sarà un tempo per l?adeguazione. Stiamo parlando di criteri struttrali, tecnoligici e organizzativi? se vuole ?burocratici?. In più però stiamo lavorando alle linee guida per l?accreditamento, che è una fase successiva all?autorizzazione: queste sono di natura più tecnico-professionale e mirano alla qualità e alla sicurezza dei cordoni, prevedendo per esempio che rispondano agli standard per renderli disponibili per la donazione a livello internazionale.


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