Welfare
Piani di zona, presentato il primo rapporto nazionale
La ricerca presentata da Isfol e Upi in occasione di un convegno dal titolo Fare il punto sui Piani di Zona, nellambito di Euro PA 2008
di Redazione
A distanza di quasi otto anni dall?entrata in vigore della riforma dell?assistenza (Legge 328/2000) mancava un?indagine di respiro nazionale in grado di fare il punto sui percorsi intergrati intrapresi a livello territoriale nella costruzione dei sistemi locali di welfare. La ricerca presentata da Isfol e Upi in occasione di un convegno dal titolo ?Fare il punto sui Piani di Zona?, nell?ambito di Euro PA 2008, il Salone delle autonomie locali, in corso di svolgimento a Rimini, rappresenta la prima esperienza su scala nazionale di sistematizzazione ed analisi di un complesso di dati riferiti all?elemento su cui poggiano le politiche sociali, il Piano Sociale di Zona, gettando le basi per la creazione e implementazione di un sistema informativo permanente sulle politiche sociali.
Sono molte le informazioni che la ricerca Isfol/Upi ha rilevato monitorando l?attuazione della legge 328/2000 nei territori. Per esempio, è emerso che in materia di politiche sociali esiste sia nella fase di consultazione sia in quella di progettazione un livello di coinvolgimento di attori del territorio molto ampio, non riscontrabile in altri ambiti di attività appartenenti alla sfera pubblica.
Le attività maggiormente previste all?interno dei piani di zona ? da quanto è emerso dal monitoraggio compiuto dalla ricerca ? sono, nell?ordine, i servizi e gli interventi di promozione sociale, i servizi domiciliari, l?erogazione di sussidi economici, i servizi semiresidenziali e gli interventi per contrastare le emergenze sociali. Le aree d?intervento riguardano prioritariamente l?area famiglia (comprendente i servizi per l?infanzia, gli adolescenti e giovani, gli anziani), seguita dall?area della salute (costituita da disabili, salute mentale, dipendenze patologiche, Aids) e infine l?area dell?inclusione (riguardante i servizi per migliorare la qualità della vita, le politiche abitative, gli interventi per contrastare le povertà economiche, gli interventi di sicurezza sociale e a favore dei reclusi).
Altro dato utile a dare un?idea del livello d?attuazione dei Piani di Zona si riferisce all?azione svolta a livello locale: lo strumento si è dimostrato molto utile nell?avviare nuovi servizi, con una particolare attenzione alle aree degli anziani, dell?infanzia e dei disabili: al contrario si è dimostrato poco incisivo nel contrastare le nuove povertà. Infine, secondo Isfol-Upi, andrebbe fatto un maggiore sforzo verso l?integrazione tra sistema sociale e servizi per l?occupazione.
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