Volontariato

Nel Belice al tempo del terremoto

Tre domande a Carola Susani.

di Redazione

La famiglia e la storia, i grandi fenomeni sociali e il microtessuto che il sociale lo fa davvero. Carola Susani a 4 anni era nei container del Belice: i suoi genitori, architetti, decisero di partecipare alla ricostruzione. L?infanzia è un terremoto (Laterza) nasce «dall?urgenza di trasmettere alle mie figlie la storia dei nonni».

Qual è il suo ricordo?
Era un?epoca di grande vitalità, ma anche di fragilità. Una delle ragioni di fragilità è stata la sconfinata fiducia nell?umanità, in se stessi e nei propri compagni, crollata di fronte alle debolezze umane. In più un movimento assetato di giustizia e di realtà ha cominciato a parlare una lingua che veniva da lontano, dal maoismo, che non aderiva alle cose e ha irrigidito il pensiero.
Come coniuga così bene ricostruzione sociale e racconto?
Penso che l?interiorità possa essere compresa solo in dialettica con il contesto in cui nasce. In questo caso poi il contesto non era stato raccontato.
Molti intellettuali oggi guardano con disincanto il proprio impegno giovanile: e lei?
Ho la fortuna di non aver subito l?incantamento, perciò ho evitato il disincanto.


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