Volontariato

No logo no grazie. Il consumatore italiano è griffato

Affascinato da loghi e marche prestigiose, l'italiano spende. Se pu

di Gabriella Meroni

Ammaliato dalle marche famose e dai prodotti tecnologici, alla ricerca del lusso e dello status symbol: e’ il ritratto del consumatore italiano disegnato dall’ultimo rapporto del Censis. Un consumatore che sembra dunque perfettamente ”global” e che trova nello shopping uno dei modi migliori per ottenere soddisfazione e gratificazione personale. Per un numero crescente di italiani, sottolinea il Censis, spendere e’ gratificante, infonde sicurezza ed e’ quasi una forma di comunicazione. Secondo cio’ che emerge da un’indagine condotta dal Centro studi e da Findomestic Banca nel 2002, il 40% della popolazione adulta concepisce gli acquisti come un modo per concedersi piccoli e grandi lussi. Per il 12% dei consumatori fare spese e’ addirittura un modo per scaricare le tensioni quotidiane, mentre il 4% non puo’ resistere di fronte ai nuovi prodotti tecnologici per la casa. Al lusso di coloro che possono permettersi acquisti frequenti, si contrappone pero’ quella parte della popolazione (circa un quarto) che dichiara di dover contenere i propri consumi a causa di scarse disponibilita’ economiche. Il personal computer con accesso a Internet, per esempio, e’ presente nel 70% delle famiglie con reddito medio-alto (superiore a 1.500 euro mensili) e solo nel 20,4% in quelle con reddito basso.


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