Cultura

Sondaggio. I lettori hanno fatto le loro liste su Vita.it

Una lista di 30 nomi selezionati tra coloro che nell’ultima legislatura hanno dimostrato maggiore sensibilità ai temi lanciati dal terzo settore.

di Giuseppe Frangi

In vista delle prossime elezioni del 13 e 14 aprile, Vita ha selezionato i nomi di 30 protagonisti della politica italiana che nel corso dell?ultima legislatura hanno avuto particolarmente a cuore i temi del terzo settore. Si tratta di parlamentari, ex parlamentari o membri a vario titolo della compagine di governo, con la sola eccezione di Savino Pezzotta, inserito nei trenta perché con lui abbiamo scelto di iniziare le nostre interviste con i leader dei diversi partiti in campo. Tutti puntano ad entrare nel prossimo Parlamento. I giochi per la composizione delle liste dei candidati si chiuderanno all?inizio di marzo, e ancora una volta, per via di questa legge elettorale, saranno solo nelle mani dei partiti. «Quale parlamentare salveresti?»: questa la sollecitazione che venerdì 15 febbraio ha conquistato la home page di Vita.it.

In quattro giorni hanno partecipato oltre duemila navigatori: ognuno poteva indicare sino a tre candidati. Il sondaggio, che resterà aperto sino al 26 febbraio (Forum Vita), ha espresso dei risultati interessanti, non solo per le scelte espresse e la relativa classifica (con parecchie sorprese), ma anche per le decine di messaggi che hanno accompagnato la votazione. Infatti, se la consultazione di Vita ha sostanzialmente premiato chi ha governato senza protervia (Paolo Ferrero, Cristina De Luca, Pierluigi Bersani e Livia Turco) e chi nella scorsa legislatura, dentro le due coalizioni, ha fatto da sponda alle battaglie del terzo settore italiano (Giorgio Benvenuto, Giorgio Jannone, Luigi Bobba, Mimmo Lucà, Maurizio Lupi e Giorgio Tonini) ha anche mandato segnali molto innovativi: le quote rose per il pubblico di Vita sono già una realtà, visto che in testa alla classifica ci sono due donne, Cristina De Luca e Giorgia Meloni. La prima, sottosegretaria alla Solidarietà sociale con delega sul servizio civile; la seconda, vicepresidente della Camera ma protagonista di un?iniziativa sul quoziente famigliare che evidentemente ha riscosso un grande consenso nel sociale.E non sono arrivati solo i voti. Il forum si è presto riempito di commenti. Eccone alcuni. «Togliendo la possibilità di scegliere i candidati, è stata tolta una buona fetta di democrazia. Ora veramente non abbiamo più la reale possibilità di scegliere.

E difatti la casta si è guardata bene da ridarci ciò che è nostro», ha scritto un utente. E altri gli hanno fatto eco: «No alle schede bloccate! Voglio indietro la possibilità di scegliere il candidato!»; «Per quanto mi riguarda annullerò le schede elettorali con una frase che chiederà la restituzione della possibilità di scelta dei candidati». «Bersani???? La Turco???? Riciclati trentennali della politica. Tutti a casa, vogliamo persone nuove!», se la prende Nicola Salvi. E Mario Meschini gli fa eco: «È una lista di personaggi che si dovrebbero in gran parte accomodare fuori dal Parlamento perché hanno già avuto troppo da tutti noi?».Insomma, la voglia radicale di cambiamento – che qualcuno chiama antipolitica – ha investito anche il nostro sondaggio. Una domanda di cambiamento con cui Veltroni, Berlusconi e gli altri farebbero bene a confrontarsi, dando risposte convincenti.

Risposte che però non potranno esserci sinché non si capirà che il Paese non può essere riformato solo dalla politica. Non vorremmo che il duopolio Berlusconi-Veltroni che si fa avanti e il loro appello al ?voto utile?, a prescindere, non sia un ulteriore passo verso un?idea autoreferenziale e chiusa della politica. Di una politica che sussume qualche volto noto e nuovo ma senza mai mettersi in discussione. Staremo a vedere, settimana dopo settimana, da qui al 13 aprile.


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