Se in Italia ancora c?è confusione sul vero impatto della liberalizzazioni, in Europa non va certo meglio. Se si esclude il successo in Gran Bretagna dove il processo è partito dieci anni fa con una quota attuale di switch intorno al 40% (22% nel solo 2006), gli altri due maggiori Paesi presi come esempio dal Rie – Spagna e Francia – non possono certo sorridere.
La Francia che ha liberalizzato nello stesso anno dell?Italia, attualmente registra una percentuale di switch dello 0,02% tra le famiglie. Il discorso è sempre lo stesso: l?utente non cambia se l?offerta non è competitiva.
Motivazione che in Spagna è stata alla base di un altro fenomeno significativo. Il ritorno al prezzo regolato. Qui le liberalizzazioni, partite nel 2003, hanno segnato subito un picco favorevole per poi bloccarsi nel 2006 con un lento ritorno alle vecchie abitudini. Ad oggi la scelta di mercato si attesta al 9%. Insomma, anche due tra i maggiori Paesi europei non se la passano poi così bene in fatto di liberalizzazioni e il perché non cambia. L?alta soddisfazione per l?attuale fornitore, i risparmi consistenti richiesti e la scarsa conoscenza del servizio non sembrano spingere le famiglie ad una corsa allo switch. Ma, come per l?Italia, è lo stesso sistema ad essere difettoso.
Anche in Francia e in Spagna, infatti, il mercato si mantiene nelle mani di una o due grandi aziende, per lo più statali o ex statali, che detengono percentuali altissime di produzione e distribuzione. Per di più la Francia fu uno dei Paesi, assieme alla Germania, ad opporsi alla Commissione Europea sulla separazione delle competenze, cioè alla distinzione tra enti che forniscono energia e quelli che invece gestiscono il network di distribuzione.
Così l?esperienza della Gran Bretagna diventa significativa. Qui la perdita di mercato fin oltre il 50% da parte degli ex oligopolisti, ha comportato risparmi in bolletta intorno al 18%. Questo anche per l?istituzione nel 2001 dell?Energywatch, un organo che pubblica bimestralmente la comparazione delle offerte aggiornate. Un sistema complesso ritenuto sufficientemente concorrenziale dall?Autorità inglese che nel 2002 ha rimosso il controllo dei prezzi per i clienti domestici, mantenendo soltanto un?attività di monitoraggio del mercato.
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