Welfare

Milano: discriminati 41 aspiranti infermieri extracomunitari

Il giudice del Lavoro Carla Bianchini ha accolto il ricorso di Cgil e Cisl contro la loro esclusione dai concorsi per la stabilizzazione dei precari all'ospedale San Paolo

di Redazione

Il giudice del lavoro di Milano, Carla Bianchini ha accolto un ricorso presentato da Cgil e Cisl che si opponevano all’esclusione di 41 extracomunitari, per lo più infermieri ed operatori socio sanitari, dai concorsi per la stabilizzazione dei lavoratori precari dell’ospedale San Paolo di Milano. Per il giudice infatti, il comportamento tenuto dall’azienda ospedaliera e’ ”discriminatorio”. Per questo ha ordinato di riammettere alle graduatorie, con contratti a tempo determinato o di collaborazione, gli extracomunitari che erano stati esclusi.
”A perere di chi scrive un requisito quale quello della cittadinanza italiana -scrive il giudice in sentenza- puo’ essere richiesto senza assumere una valenza discriminatoria solo in quanto sia giustificato da specifiche finalita’ che possono essere solo quelle determinate dallo svolgimento di poteri pubblici o di funzioni di interesse nazionale che, per il loro contenuto e i loro effetti, possono essere svolti solo da chi ha con il Paese un legame particolarmente forte, in quanto ne e’ cittadino”.
In materia di accesso al lavoro, aggiunge nella sua sentenza il giudice ”sia esso privato, quanto pubblico, vale nell’attuale ordinamento il principio di pari trattamento e di uguaglianza fra cittadini italiani, cittadini comunitari e cittadini extracomunitari”.

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