Mondo
Coop in prima linea contro la povertà nel mondo
Oltre il 60% delle coop di Legacoop partecipano a progetti di cooperazione internazionale. Cresce la partnership con le imprese locali.
di Luca Zanfei
In prima linea nella lotta alla povertà nel mondo. Sono sempre di più i progetti Legacoop finalizzati allo sviluppo economico dei paesi invia di sviluppo. Un impegno che ha coinvolto quasi tutti i settori di attività dell?associazione. Secondo una ricerca del Università Roma Tre, presentata oggi durante il seminario ?Quale ruolo per le cooperative nella lotta alla povertà?, organizzato dalla stessa centrale cooperativa, sono oltre il 60% le imprese Legacoop coinvolte in progetti di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale. Nel solo 2006 oltre tre milioni di euro sono andati a finanziare interventi di emergenza e di sviluppo di impresa, con il 40% di investimento medio sotto i 50 mila euro. Quasi il 70% delle cooperativa contribuisce sotto forma di dono, sostenendo progetti a scopo umanitario con prospettiva occasionale; ma sempre più alta è la percentuale di programmi di sostegno all?impresa condotti il più delle volte in partnership con cooperative locali. Proprio nell?attività di sostegno allo sviluppo, secondo la ricerca, oltre il 46% delle cooperative (soprattutto cooperative di consumo, produzione lavoro e consorzi per la cooperazione internazionale) collabora con Ong e il 67% delle sole realtà impegnate esclusivamente nella cooperazione allo sviluppo, principalmente con la comunità locale. Da qui gli autori della ricerca costruiscono quattro modelli di intervento, che rappresentano le diverse anime dell?azione cooperativa. ?Il primo modello ? spiega Sara Vicari, che insieme al professor Pasquale di Muro ha curato la ricerca ? rientrano le cooperative che svolgono attività diretta con imprese del sud del mondo, principalmente nell?ambito della promozione imprenditoriale. La seconda categoria riguarda le cooperative che collaborano con Ong per progetti di sviluppo nel Sud del mondo, nei quali svolgono il ruolo di coordinatori e finanziatori. Per il terzo modello abbiamo le organizzazioni con funzione di advocacy e per il quarto, cooperative che semplicemente finanziano dall?esterno gli interventi?. Clusterizzazione che ha stimolato il dibattito sul futuro ruolo che la cooperazione dovrà ricoprire come principale soggetto attivo nella lotta alla povertà. Confronto sintetizzato dalla parole di Marina Ponti, direttore Europa per la Campagna End Povertà 2015 Onu. ?Il mondo cooperativo dovrà investire maggiormente su iniziative di sensibilizzazione della popolazione del nostro paese e nelle stesse politiche di sviluppo dei governi locali ? spiega ? Continuare a finanziare dall?esterno non serve più a niente se non si punta su una vera strategia di sviluppo territoriale?.
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