Volontariato
CPT: Polemiche sulla gestione. La Caritas resta fuori. Le Misericordie no
L'ultimo nato tra i Centri si avvarrà anche dei servizi di alcune cooperative sociali. Che spiegano la scelta così.
Alla fine aprì. Il nuovo Centro di permanenza temporanea e assistenza di Modena, uno dei due previsti per il 2002 dalla nuova legge sull?immigrazione, ha aperto, a regime ridotto, per mancanza di personale di sorveglianza. Ma a Modena è accaduto anche altro: le divisioni hanno coinvolto la sinistra che si oppone ai Cpt.
Per capire bisogna fare un passo indietro. Un centro di permanenza temporanea dipende dal ministero degli Interni e dalla prefettura. Ma all?interno la gestione, dal punto di vista socio-sanitario, è affidata ad associazioni e cooperative attraverso gare d?appalto. Le posizioni al riguardo sono diverse. La Caritas ne ha rifiutato la gestione, scegliendo tuttavia di essere presente per l?ascolto e la tutela legale delle persone che transitano dai centri. Così la maggior parte dei Cpt in Italia è gestita dalla Croce Rossa. A Modena la gara d?appalto è stata però vinta dalle Misericordie, che gestiscono già i centri di Lampedusa e Agrigento. A Modena il presidente delle Misericordie è Daniele Giovanardi, fratello del ministro. Che difende così la scelta: «Chi contesta l?esistenza di questi centri dovrebbe anche indicare delle alternative», dice. «Questi centri servono per le espulsioni. Se poi si riempiranno di immigrati che cercano solo un lavoro sarò il primo a protestare». Le Misericordie,che hanno ottenuto 68 euro al giorno per persona, hanno deciso di affidare alcuni servizi al Consorzio di solidarietà sociale di Modena che precisa: «I titolari della convenzione sono Le Misericordie, che hanno deciso di avvalersi per gli aspetti educativi e di mediazione culturale ad alcune associazioni, e per i servizi di pulizia a cooperative di tipo B. Ma siamo pronti a rinunciare se dovessimo verificare che non ci sono garanzie sufficienti per svolgere il nostro lavoro».
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