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La denuncia delle Acli: tolti 124milioni allo sport sociale

Per l'Unione sportiva dell'associazione si ratta di "un'ingiustizia e un grave errore"

di Redazione

Ammontano a 124 milioni di euro i tagli allo sport (nel triennio 2008/2010) decisi dal Governo nel decreto legge n.93 del 28 maggio, per sostenere le iniziative assunte in materia di Ici e straordinari (ma anche per finanziare i 300 milioni della ricapitalizzazione di Alitalia). In particolare, 4 milioni vengono tolti al Comitato Paralimpico e allo sport dei disabili e ben 95 milioni al cosiddetto “sport di cittadinanza”, lo sport di base destinato alla salute, all’educazione e all’integrazione sociale soprattutto di bambini, ragazzi e anziani.

Per l’Unione sportiva Acli si tratta di «un ingiustizia e di un grave errore». «Si tolgono risorse a chi ne ha di meno – protesta il presidente dell’Us Acli Alfredo Cucciniello – Viene penalizzato lo sport minore, quello di base, che si occupa di disabili, anziani e bambini, che vive soprattutto di volontariato, mentre non viene toccato lo sport professionistico, quello dei grandi incassi e dei grandi ingaggi».

L’associazione sportiva delle Acli confida che il Parlamento, in sede di conversione in legge, possa apportare emendamenti e modifiche che non vanifichino le novità introdotte dalla Finanziaria 2008. «Lo sport ne uscirebbe con le ossa rotte – insiste Cucciniello – e sarebbe un grave errore. Perché non si costruisce benessere e sicurezza nel Paese penalizzando quelle realtà che lavorano ogni giorno sul territorio per la promozione, l’integrazione e l’inclusione sociale proprio dei soggetti più deboli e svantaggiati».

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