Famiglia

Aborto: 12 grandi firme per cancellare l’obiezione di coscienza

Richieste dettagliate su questioni decisive per la petizione delle 12 intellettuali donne

di Sara De Carli

Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Alda Merini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Elisabetta Visalberghi. Sono le prime 12 firmatarie di una durissima lettera aperta a Veltroni, Bertinotti e tutti i dirigenti del centro sinistra contro «l’offensiva clericale contro le donne ? spesso vera e propria crociata bigotta».

«Con l’oscena proposta di moratoria dell’aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere ?cose?, terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere», dicono le firmatarie.

«Non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi ? da qualunque pulpito provengano ? di mettere a rischio l’autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro diritto a dire la prima e l?ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre gravidanze».

Ecco qundi l’elenco, dettagliato, di richieste. Non si tratta di una presa di posizione genericamente culturale, ma di richieste di ampissima portata.
«Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l’obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce l’accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l’insegnamento dell’educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro)».

La petizione è su www.firmiamo.it, uno spazio web che accoglie petizioni di vario genere, che dopo Liberadonna in questo momento vede come realtà più attive Cittadinidigitali, che chiedono a Berlusconi un blogger dentro la Camera dei deputati e il Canile di Lecco. Lo spazio web è finanziato da alcuni annunci: trattamento antirughe nella petizione a Berlusconi, ristoranti di Lecco per quella del canile, sei ragazze di IncontriChannel per quella delle donne. Per questo in testa all’annuncio campeggia l’avviso: «I promotori di questo appello non hanno alcuna responsabilità nella scelta degli sponsor che compaiono qui a fianco». Pubblicato ieri, la petizione ha raccolto, nel momento in cui scriviamo, 2.347 firme.


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