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Cooperazione, Sentinelli: urge nuova legge

Tra le cause dell'arretramento dell'Italia nell'aiuto pubblico allo sviluppo c'è la mancata riforma della cooperazione, sottolinea la viceministra per gli Affari esteri.

di Redazione

“Oltre al tema della quantità dei fondi esiste anche quello legato alla qualita’ e all’efficacia degli aiuti”. A dirlo è la Viceministra degli Esteri con delega alla Cooperazione, Patrizia Sentinelli, dopo la notizia dei dati OCSE che vede una contrazione dei fondi destinati dall’Italia all’aiuto pubblico allo sviluppo per l’anno 2006.

”I dati presenti nel rapporto sulla cooperazione presentati oggi a Parigi dall’Ocse e che registrano un insufficiente volume di fondi destinati dal nostro Paese alle politiche di aiuto allo Sviluppo sono negativi per l’immagine dell’Italia a livello internazionale ma non ci colgono di sorpresa” afferma la Sentinelli. ”Gia dopo poche settimane dal mio insediamento denunciai come proprio nel corso del 2006 (ultima finanziaria del Governo Berlusconi) l’Italia, a causa dei pesanti tagli decisi dal precedente Governo, avrebbe toccato livelli minimi di fondi destinati alla cooperazione. Cosi’ e’ stato e i debiti che abbiamo dovuto risanare nei confronti del Fondo Globale, degli Organismi internazionali e delle ONG, ne sono la testimonianza”. ”Per questo – aggiunge la Viceministra – nel corso di questi 2 ultimi anni abbiamo fatto enormi sforzi, per la parte di competenza del Ministero degli Esteri, per aumentare sensibilmente i fondi che, passando da 382 milioni ai 778 previsti in Finanziaria 2008, sono di fatto raddoppiati”.

LA MANCATA RIFORMA DELLA COOPERAZIONE
“Oltre al tema della quantità dei fondi” precisa Sentinelli, “esiste però anche quello legato alla qualita’ e all’efficacia degli aiuti. E’ importante percio’ la sottolineatura che il rapporto fa circa le cause del fallimento individuandole, anche, nella mancata riforma della cooperazione su cui tanto mi sono impegnata con la presentazione del disegno di legge delega approvato nell’aprile del 2007 all’unanimita’ dal Consiglio dei Ministri ma non dal Parlamento”.

”Il cuore della riforma – continua la Viceministra – consiste nella necessita’ di un coordinamento piu’ efficace nelle politiche d’intervento da raggiungere attraverso l’unitarieta’ dell’indirizzo politico, la creazione di un Fondo Unico in seno al Ministero degli Esteri in cui riversare tutte le risorse da destinare all’aiuto pubblico allo sviluppo, provenienti sia dal ministero degli Esteri che da quello dell’Economia e la creazione di un’Agenzia autonoma come strumento attuativo delle politiche di cooperazione L’urgenza di portarla avanti, quindi, rimane. Per questo – conclude Sentinelli – è necessario che, al di la’ della collocazione politica che uscirà dalle urne, il prossimo Governo e Parlamento mettano questo tema tra le priorita”’.


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