Famiglia
Aborto, Don Rigoldi: basta guerre di religione
"No a polizia in ospedale e moratorie: il tema della vita è troppo serio per essere trattato così"
di Redazione
Se si fanno le battaglie di religione, si crea questo clima qui”. Cosi’, in un’intervista a “il Giornale”, don Gino Rigoldi, cittadino benemerito del Comune di Milano e impegnato nel volontariato, commenta l’interrogatorio alla donna di Napoli che aveva appena avuto un’interruzione di gravidanza. “Le semplificazioni autoritarie -commenta- sono sempre una balordaggine”. “Non bisogna assolutamente mandare la polizia in ospedale e neanche fare il partito delle moratorie: sono performance inopportune. Il tema della vita e’ troppo serio per essere trattato cosi'” aggiunge don Rigoldi che continua: “La cosa che mi sembra comica, o tragica, e’ che la polizia corra per una telefonata anonima. Probabilmente qualcuno dei capi vuole mettersi in mostra o ha entusiasmi che lo rendono piu’ papista del Papa”. “Credo -dice ancora- che nessuno sia favorevole all’aborto, le donne per prime. La legge ha interpretato in maniera laica la piaga degli aborti clandestini e la storia ci ha detto che mantenere l’aborto senza regole, o addirittura penalizzato, ha creato piu’ aborti e anche molte morti tra le donne. Quel che pero’ deve essere piu’ forte nella legge, e’ la possibilita’ di evitare gli aborti offrendo percorsi alternativi”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.