Volontariato

Gli indicatori fanno piangere, ma noi non ci arrendiamo

Povertà, illegalità, bassa partecipazione, disoccupazione, un welfare residuale. Ma c’è ancora chi lotta per i beni comuni

di Redazione

Un teatro in cui si rappresenta qualsiasi cosa: crudeltà e accoglienza, indifferenza e disponibilità, piaggeria e indignazione, munnezza e bellezza. Questa è Napoli. Ecco allora una piccola mappa, per non perdere l?orientamento.

Sviluppo
Da diversi anni ?Sbilanciamoci? pubblica un rapporto sullo sviluppo delle regioni italiane, misurandolo non con il Pil ma con indicatori che fanno riferimento a temi ambientali, diritti di cittadinanza, pari opportunità. Ecco in estrema sintesi il quadro su Napoli. Il numero di reati contro l?ambiente è il più elevato d?Italia, sia per le illegalità ambientali, sia per quelle legate al ciclo del cemento (abusivismo) e dei rifiuti. Il tasso di disoccupazione è al 15%, e il tasso di lavoro nero è il più alto di tutta Italia. Le famiglie sotto la soglia di povertà relativa sono il 30%.

Rispetto a cittadinanza e diritti la Campania conquista gli ultimi posti nell?assistenza sociale, inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, integrazione dei migranti, abbandono della scuola dell?obbligo (oltre il 15%). Poche le donne che lavorano, pochi i consultori, assolutamente insufficiente il numero di asili nido. Anche la diffusione del volontariato è al di sotto della media nazionale.

Beni comuni
Continua l?attività dei movimenti contro la privatizzazione dell?acqua, per l?immediato arresto del traffico di rifiuti tossici, la bonifica dei territori, la realizzazione di un?efficiente gestione ?ordinaria? dei rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata e dal riciclaggio e non da inceneritori e emergenze.

Politiche sociali
Gli operatori sociali, in particolare quelli coinvolti nelle case famiglia e comunità di accoglienza, non vengono pagati da più di un anno. È solo uno degli indicatori di come il welfare qui sia inteso come residuale e non come reale processo di sviluppo di comunità. Il livello medio di spesa sociale, escluse le pensioni, è sotto la media della spesa sociale dei paesi dell?Unione Europea. È necessario un notevole aumento del Fondo Nazionale per le politiche sociali, arrivare alla definizione dei livelli esenziali di assistenza, definire piani straordinari per servizi di prossimità.

Conclusioni
Proprio in questi giorni il cardinal Sepe ha affermato che Napoli non morirà… Chi vivrà vedrà. Intanto il Napoli qualche settimana fa ha vinto 3 a 1 col Milan: speriamo che qualcuno non si vendichi, del resto il calcio è solo un gioco.


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