Sostenibilità

Tutti alle osterie della buona accoglienza

Guide. I luoghi di ristorazione gestiti da cooperative sociali

di Chiara Cantoni

Ogni tanto, l?oste Daniele si toglie il grembiule, imbraccia la chitarra e canta uno dei suoi pezzi: «Magari quello sul Minotauro di Romagna, cioè Matteo, il cuoco, dal quale è meglio stare alla larga se non si vuole finire in padella! Da noi si mangia bene, si ascolta musica, si incontra gente, si declamano poesie e si costruisce un mondo migliore». Nel centro storico di Rimini, l?Osteria Harissa, gestita dall?omonima cooperativa sociale B, è un luogo dove gustare gli ottimi prodotti dell?entroterra locale (vino, olio,carni, formaggi, salumi) e del commercio equo e solidale, lasciandosi conquistare dalla vulcanica simpatia dei suoi gestori: sei giovani amici, due dei quali diversamente abili. L?offerta di piatti etnici, vegetariani e della tradizione romagnola cambia di settimana in settimana, riportando sul menu la provenienza degli ingredienti utilizzati, ma anche la storia dei loro produttori.

«È una delle 22 proposte segnalate nella Guida al mangiare solidale, presentata il 24 maggio a Terra Futura, col sostegno di Banca Etica che ha contribuito ai costi di stampa», spiega Laura Bongiovanni, presidente dell?associazione Isnet, promotrice di questa insolita pubblicazione.

Con un network di oltre 700 soggetti distribuiti sul territorio nazionale, l?associazione realizza progetti e iniziative volti a sostenere e dare visibilità alle imprese sociali. «Molte di queste attive nel settore della ristorazione», dice Bongiovanni. «Da qui, l?idea di realizzare una guida che raccogliesse le diverse esperienze presenti in Emilia Romagna: un vademecum dove trovare ambienti accoglienti, assaporare piatti gustosi e, perché no, fare esperienza della diversità in un contesto conviviale come quello della tavola».

Il requisito sociale, infatti, è la prima caratteristica dei ristoranti segnalati, nati da cooperative impegnate nell?inserimento lavorativo di persone svantaggiate. «Per quanto riguarda i prodotti, i criteri guida e le parole d?ordine nella selezione dei soggetti sono stati: filiera corta, tipicità e territorio». Una proposta schietta, senza retorica né moralismi: unico requisito, la voglia di incontrare e lasciarsi incontrare davanti a un buon piatto di cucina regionale, come i tortelloni di ricotta e verdure dell?osteria modenese La Lanterna di Diogene, a una fumante tisana ayurvedica o a un menu a base di gnocco fritto e tigelle della fattoria biologica Agriturismo Centofiori di Marmaglia Nuova. «Ci auguriamo che questa prima pubblicazione, distribuita dalle cooperative coinvolte e presso le librerie locali, possa estendersi in futuro anche a esperienze di altre regioni».

GLI INDIRIZZI

  • La Lanterna di Diogene via Argine Panaro 20 Solara di Bomporto (MO)059.903295 – www.lalucciola.org
  • Agriturismo Centofiorivia Pomposiana 292 Marzaglia Nuova (MO)059.389076 – www.rinatura.org

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