Famiglia

La finanza etica fa un salto in alto

La finanziaria di Giovanni Bazoli ha acquisito per 50 milioni la maggiore agenzia italiana di indici e rating etici.Un’operazione a sorpresa.

di Christian Benna

Alta, altissima finanza etica. Dopo anni di anticamera, ma sempre più spesso ai margini, fuori dai palazzi che contano, l?investimento sostenibile sale sull?ascensore dei vip e arriva agli ultimi piani del gotha finanziario. Con l?acquisizione di E-Capital Partners, agenzia di indici etici di mercato e società di rating Csr, da parte di Mittel, la spa presieduta da Giovanni Bazoli e controllata al 20% dal raider Roman Zalesky, al 12% da Italmobiliare (famiglia Pesenti, Italcementi), all?11% dalla Fondazione Cr Trento e al 9% dall?Istituto altoatesino di sviluppo, cambia il panorama dell?altra finanza.

Con questa operazione del valore di 50 milioni di euro, Mittel, scrigno finanziario tra i più antichi (costituito nel 1886) quotati alla Borsa di Milano, entra nel settore dell?investment management advisory nel segno della sostenibilità. Ma soprattutto è ?l?etica? a mettere un piede in uno dei salotti buoni del capitalismo italiano. I manager-azionisti di E-Capital partners, che ruotano attorno all?ad Michele Calcaterra (nella foto) e al presidente Francesco Silva, ideatori di un sistema originale di valutazione etica delle imprese (Esg, environment, social e governance), fanno il loro ingresso in Mittel con una quota del 6,38%. In cambio, oltre all?esborso cash di 25 milioni, a Mittel finisce il 100% di E-Capital, incluso il 20% di Castello Sgr, una società di fondi immobiliari attiva in provincia di Trento. A dossier chiuso, ora scattano i piani di rilancio.

Dal quartier generale di piazza Diaz della finanziaria bresciana filtra qualche indiscrezione. Intanto il primo passo sarà il sostegno ai processi di internazionalizzazione della società milanese. Il che significa supportare le recenti aperture delle sedi di Bruxelles e in Lussemburgo, e programmarne altre, magari in Oriente, lanciando una campagna per la diffusione del rating etico e di indici di mercato etici per banche d?affari.

Sull?Italia le prospettive non mancano. Come non mancano i nodi, i possibili conflitti di interesse che potrebbero minare l?indipendenza e l?autonomia di E-Capital. Ma è un problema a due facce, sostengono in casa Mittel, che racchiude anche diverse opportunità. La ragnatela azionaria della finanziaria vanta partecipazioni in Intesa Sanpaolo (0,13%), Ubi Banca (0,68%), Rcs (1,26%) e in fondi che controllano aziende come Comdata, Panem, Serrature Merloni e molto altro ancora. E inoltre i suoi principali azionisti, Zalesky e Pesenti, mantengono un vasto portafoglio di partecipazioni, sia in società italiane che estere (Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mps, Telecom, Generali, Edison) .

In questo labirinto di affari E-Capital partners si adeguerà assegnando rating etici positivi alla galassia degli azionisti? In Mittel assicurano di no. Anzi la credibilità e l?autonomia restano pilastri inamovibili per lo sviluppo di E-Capital anche a rischio di ritrovarsi penalizzati da un giudizio negativo della controllata. Il conflitto di interessi potrebbe tradursi anche in un trampolino di lancio che la finanza etica italiana non ha mai conosciuto. Perché Mittel potrebbe influenzare tutte le sue ramificazioni societarie con la sensibilità di una finanza solidale. A partire dallo sviluppo dell?adozione di indici etici per fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, e rating etici nella valutazione delle imprese.
Per saperne di più: www.ecapital.it


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