Volontariato
Somalia, Mantica: governo attivo per contattare i rapitori
Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri riferendo in Aula sul rapimento dei cooperanti
di Chiara Sirna
”Il governo italiano e’ attivato su piu’ fronti per avviare un contatto con i rapitori, con l’assoluta indispensabile discrezione che merita la vicenda”. Lo ha assicurato il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, riferendo alla Camera del rapimento in Somalia di due cooperanti italiani e del responsabile locale dell’ong Cins, Abderahman Yusuf Arale. La salvezza dei rapiti, ha sottolineato Mantica, ”e’ l’obiettivo primario” in questa fase.
Il sottosegretario ha ricostruito la dinamica del rapimento, confermando la versione raccolta anche dall’agenzia di stampa Misna oggi da testimoni locali e da fonti ben informate che i due italiani sono stati portati via dal loro campo nel villaggio Awdhigle (Somalia centrale) da una “decina di banditi armati di mitragliatrice e lancia granate, che avevano in precedenza circondato la casa dove dormivano nel villaggio di Awdhigle”, nel centro della Somalia, una settantina di chilometri a sud della capitale Mogadiscio.
I banditi hanno “anche sottratto il computer dell’ufficio e il denaro disponibile allontanadosi su tre autoveicoli”.
La Farnesina, ha riferito ancora Mantica, ”si è attivata anche tramite la nostra delegazione speciale presso il governo federale transitorio somalo, basato a Nairobi”. Il ministro Franco Frattini invece, ha aggiunto il sottosegretario, ha allertato ”le altre amministrazioni competenti” per ”una rapida e positiva conclusione” della vicenda.
Mantica ha poi ricordato che “il ministero, in linea con l’atteggiamento adottato da tutti i partner europei, sconsiglia da tempo la presenza di connazionali in Somalia a causa della perdurante criticità della situazione di sicurezza nel Paese e dell’elevatissimo livello di rischio”. Purtroppo a causa “dell’assenza di una propria rappresentanza diplomatica italiana o di altro paese Ue in tutto il territorio è estremamente difficile assicurare l’assistenza consolare per eventuali interventi di emergenza che potrebbero rendersi necessari”, ha aggiunto.
Il progetto di approvvigionamento idrico a cui lavoravano i due cooperanti italiani era realizzato sotto l’egida della Fao e co-finanziato dall’Italia e dalla Commissione europea. Secondo Mantica “la responsabilità di affidare missione in area obiettivamente a rischio è stata assunta dalla Fao”.
Si sono presi contatti, tra gli altri, anche con il premier somalo Nur Hassan Hussein (che si trova a Nairobi), con il capo delle forze di polizia somale e con le autorità etiopiche.
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