Volontariato

30 anni Basaglia: una moratoria delle contenzioni?

Molte delle principali realtà impegnate nel settore, dal Forum Salute Mentale a Psichiatria democratica, dal Cnca all'Arci, hanno sottoscritto un Manifesto comune per l'attuazione della legge 180/78

di Sara De Carli

A 30 anni dalla Legge Basaglia, molte delle principali realtà impegnate nella cura e nell’assistenza di persone con malattie mentali, stanno lavorando a un manifesto congiunto per «contribuire ad accelerare il totale e coerente processo di attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica». Il Titolo del Manifesto, scaricabile dal sito del Forum Salute Mentale, è: «Ogni persona per ciò che è, nel rispetto della propria dignità e nella libertà».

Nel dibattito che si è aperto sul Forum, Roberto Mezzina, psichiatra, responsabile del Centro collaboratore dell’OMS di Trieste, lancia per il 13 maggio una giornata di sospensione di tutte le contenzioni: «una moratoria delle contenzioni».

Ecco la bozza del Manifesto.

Vogliamo lanciare un grido di allarme sulle condizioni di grave inadeguatezza dei servizi e della qualità degli interventi per la prevenzione, la cura e i percorsi di guarigione nella salute mentale. Lo facciamo unendo le nostre forze, per contribuire ad accelerare il totale e coerente processo di attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica.

La tutela della salute mentale è questione centrale della società moderna e si realizza attraverso il miglioramento delle condizioni sociali e di lavoro della popolazione, la lotta alla emarginazione e alla solitudine, la pace tra i popoli. Ancora oggi, nonostante le normative avanzate sia in campo nazionale che regionale, si calpestano i diritti fondamentali delle persone e si difendono cattive pratiche nel nome di una ?presunta scienza? .

Con il presente Appello ci rivolgiamo alle Autorità politiche, alle Istituzioni, ai cittadini tutti affinché si affrontino con decisione i problemi della salute mentale, nella prospettiva non solo delle cure mediche, ma anche della restituzione alle donne e agli uomini, che vivono la condizione della sofferenza mentale, dei diritti di cittadinanza, quali: il diritto al lavoro, il diritto alla casa, il diritto alle relazioni affettive, il diritto ad una vita conforme alle proprie attitudini e alle proprie capacità e potenzialità.

LE 10 QUESTIONI FONDAMENTALI

  • La presa in cura e il diritto alla guarigione: attraverso la qualificazione dei servizi per la salute mentale (centralità del territorio con i centri di salute mentale operanti nelle 24 ore, 7 giorni su 7) e gli stili operativi: per colmare la ambigua dissociazione tra ciò che è lecito e ciò che si fa. Si può e si deve curare senza abbandonare né mortificare.
  • Il divieto della contenzione e il controllo dell?abuso farmacologico. Nella maggioranza dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura si lega, si tengono le porte chiuse, anche quando le persone chiedono di esservi ricoverate volontariamente; si fa un uso massiccio di psicofarmaci come unica risposta alla complessità della sofferenza e dei bisogni che le persone esprimono. La contenzione è violazione esplicita dei diritti umani in quanto azione lesiva della dignità della persona.
  • Il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Gli Opg non sono in grado di assolvere alle funzioni di cura e di riabilitazione; hanno dimostrato ampiamente il loro fallimento e rinchiudervi dei cittadini con sofferenza mentale si traduce di fatto nella negazione del loro diritto ad essere curati. E? compito dei servizi territoriali di salute mentale assicurare la continuità delle cure agli utenti e individuare percorsi alternativi alla carcerazione come indicato dalle sentenze della Corte Costituzionale e raccomandato dall?Organizzazione Mondiale della Sanità.
  • Il diritto al consenso informato. Un intervento nel campo della salute mentale può essere effettuato, di norma, solo dopo che la persona interessata abbia dato un consenso libero e informato. Pertanto, deve poter, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.
  • La formazione del personale. Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Piano d?Azione sulla salute mentale per l?Europa (emanato dalla Conferenza di Helsinky), occorre ?disporre di una forza lavoro competente ed efficace?riconoscere l’esperienza e le competenze dei pazienti e dei ?carers?, come base essenziale per la pianificazione e lo sviluppo dei servizi per la salute mentale?promuovere la consapevolezza dell’importanza del benessere mentale?.
  • Evitare gli abusi nei Trattamenti Sanitari Obbligatori (T.S.O.). Quando necessario deve essere attivato nel pieno rispetto della procedura indicata dalla Legge e nel rispetto della dignità della persona. Qualunque abuso deve essere perseguito e punito. Trattandosi di un atto medico, deve essere condotto esclusivamente da personale sanitario a cui deve essere garantita la formazione specifica.
  • La residenzialità nella salute mentale. Va condotta una serie e urgente indagine conoscitiva sulle ?nuove istituzioni manicomiali? e sulla forzata e prolungata istituzionalizzazione. Quando necessario, le persone possono sperimentare un percorso di cura e di ripresa in una struttura residenziale, che abbia le caratteristiche di una civile abitazione, di piccole dimensioni nell?accoglienza, a diversa intensità di assistenza. Si devono prevedere inoltre progetti personalizzati di ?abitare assistito? .
  • Le cooperative sociali di inserimento lavorativo. Va potenziato il sostegno all?impresa sociale quale strumento che, più di altri, può facilitare percorsi di ripresa ed emancipazione sociale, delle persone con sofferenza mentale, attraverso il lavoro.
  • La lotta allo stigma. Stigma e pregiudizio sono figli dell?ignoranza, si può combatterli se la società tutta saprà affrontare le questioni della salute mentale con la dovuta consapevolezza e responsabilità. Ognuno, per la sua parte, con strumenti formativi e informativi, può favorire la cultura dell?accoglienza, della comprensione e della solidarietà.
  • L?interdizione e l?inabilitazione. Si sottolinea l?urgenza di procedere all?abrogazione della legge sull?Interdizione e Inabilitazione.

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