Volontariato

Molise. E’ morto un altro bambino di San Giuliano

Intanto, nel paese degli Angeli, sale la rabbia contro il governo (assente), contro la scuola prefabbricata (troppo lontana) e contro le promesse della Protezione civile. E la gente è stanca.

di Ettore Colombo

Umberto non ce l’ha fatta. Uno dei due bambini rimasti feriti nel crollo della scuola di San Giuliano di Puglia e ricoverato al Bambino Gesù di Roma è infatti morto nel pomeriggio. Sale così a 27 il numero dei bimbi rimasti uccisi nel terremoto e a 30 il bilancio delle vittime del sisma del 31 ottobre. Il bimbo era ricoverato all’ospedale Bambino Gesù di Roma e le condizioni erano rimaste critiche e con prognosi riservata fin dal primo giorno. Il bimbo, di 9 anni, era stato trasportato in elicottero al Bambino Gesù la notte del 31 ottobre dall’ospedale San Timoteo di Termoli per le conseguenze di uno shock da schiacciamento, una sindrome che danneggia muscoli e reni. Il I novembre, secondo quanto avevano spiegato i medici, era stato sottoposto ad un intervento chirurgico di vascolarizzazione e ad alcuni cicli di dialisi. Intanto, dopo l’inagurazione del prefabbricato della scuola, avvenuta domenica, preceduta da un minuto di silenzio e seguita dalla messa officiata dal vescovo Valentinetti, fioccano le polemiche, specialmente nei confronti dell’assenza di esponenti del governo (si era parlato di una presenza di Berlusconi, in compenso oggi in Abruzzo – ? – e Molise si recherà il ministro Gasparri), mentre erano presenti il capo della Protezione Civile Bertolaso e il presidente della regione Molise Michele Iorio, ma soprattutto sulla tendostruttura in legno che è servita a far tornare i ragazzi a scuola. Ma proprio questo è il punto: serve davvero questa scuola? Ci andranno davvero i bambini di San Giuliano che, in maggioranza, vivono nei residence sulla costa, a Campomarino, cittadina che dista 55 chilometri di curve e tornanti dal paese? Regna un forte scetticismo e una grande delusione, a San Giuliano, come fanno capire le parole tristi ed adolorate del sindaco Borrelli, del presidente del comitato delle vittime Ritucci e dello stesso vescovo Valentinetti: “Il terremoto cambia le persone”, “Non ci abbandonate”, “Non abbiamo più fiducia nel futuro”. Intanto, oltre ad una scuola in legno prefabbricato – ricostruita grazie all’impegno di canale 5 e Corriere della sera, che hanno usato parte dei dodici milioni di euro già raccolti grazie alla campagna di solidarietà “Un aiuto subito” – i sangiuliesi – e gli altri abitanti molisani – si chiedono se e quando potranno davvero rientrare nelle case in legno promesse al posto delle roulotte. Davvero “entro tre mesi”, come assicurano alla Protezione civile? In paese fa freddo, piove e regna la tristezza: le vittime del terremoto (stanotte si sono registrate ancora altre scosse) con Umberto sono salite a 30,di cui 27 bambini.


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