Volontariato
Piemonte: un bonus da 3600 euro per i taxi a misura di disabile
E' il contributo che la Regione stanzierà a chi adatterà il taxi al trasporto di carrozzine. "Una vittoria", per la Consulta per le persone in difficoltà
di Chiara Sirna
Un bonus da 3600 euro ai tassisti che cambieranno il loro veicolo, acquistandone uno adatto al trasporto dei disabili gravi che non possono passare dalla carrozzina al sedile. È uno dei due provvedimenti votati qualche giorno fa dal Consiglio Regionale, proposti dal vice-capogruppo del Pd Stefano Lepri.
Esulta, per la “vittoria”, la Consulta per le persone in difficoltà. “Tale provvedimento – fanno sapere dall’organizzazione – che diventerà valido appena la finanziaria regionale verrà approvata, è stato proposto su istanza della nostra Consulta, che già durante la precedente legislatura si era battuta affinché venisse approvato”.
Ai 1600 tassisti torinesi, nel triennio 2008-2010, la Regione concederà contributi fino a 3600 euro (o comunque fino al venti per cento delle spese sostenute) per l?acquisto di nuove autovetture adattate per i clienti in sedia a rotelle, da destinare al servizio taxi o al noleggio.
L?auto da sostituire dovrà avere più di 3 anni di anzianità (a partire dalla data di immatricolazione) e dovrà essere di proprietà della persona che inoltra la richiesta di contributo.
L?altro provvedimento votato e approvato in Consiglio invece punta ad aincrementare la quota di inserimento lavorativo delle categorie più disagiate della popolazione piemontese: Regione e Asl si sono impegnate ad assegnare ogni anno almeno l?1,5% degli affidamenti per l?acquisto di beni e servizi a imprese (profit e non) che, per quella fornitura, impiegheranno un numero significativo di persone con malattia mentale e/o disabilità fisica, sensoriale o intellettiva, oppure tossicodipendenti o giovani svantaggiati.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.