Famiglia

Darfur: campi profughi pieni di armi

Lo denuncia Amnesty International.

di Emanuela Citterio

“La maggior parte dei campi profughi in Darfur è piena di armi”. La denuncia è contenuta nel rapporto di Amnesty International “Sfollati in Darfur: una generazione di rabbia”. “La situazione della sicurezza dentro e fuori dai campi continua a peggiorare, mentre le speranze di una soluzione politica al conflitto in Darfur si riducono e le ostilità tra il governo e i gruppi armati seguitano a intensificarsi? si legge nel rapporto, che descrive l?attuale stato di insicurezza nei campi profughi nell?area, le potenziali conseguenze e le possibili soluzioni.

“I gruppi armati continuano a usare i campi per reclutare combattenti, inclusi i bambini” continua Amnesty International.

“Il benessere degli sfollati continua a essere ignorato mentre i gruppi armati e il governo litigano e impediscono il completo spiegamento dell?Unamid. Non ci potrà essere una pace duratura senza la garanzia che la sicurezza e i diritti umani di queste persone siano rispettati e sostenuti” – ha dichiarato Tawanda Hondora, vicedirettore del Programma Africa di Amnesty. La forza dell?Unione africana, pensata per proteggere i profughi, è stata surclassata dalla superiorità in uomini e armi delle milizie filo-governative janjaweed e dei gruppi armati d?opposizione. ?La stessa sorte toccherà all?Unamid a meno che non si mandino chiari segnali alle parti in conflitto che non sarà ammesso alcun attacco all?Unamid e alla popolazione? ha detto Hondora. ?In aggiunta, devono essere adottate urgenti misure per assicurare che il governo del Sudan rimuova tutti gli impedimenti al completo spiegamento dell?Unamid. La comunità internazionale deve, inoltre, adeguatamente rinforzare l?Unamid, anche attraverso la fornitura di un equipaggiamento di terra e di trasporto aereo?.

?La presenza di armi nei campi ha peggiorato una situazione di sicurezza già precaria per tutti? – ha aggiunto Hondora. ?In alcuni campi profughi, si può comprare una pistola con soli 25 dollari e ciò contribuisce a spiegare i numerosi episodi di furto e aggressione?. In questo ambiente carico di rabbia, paura, insicurezza e disaccordo politico, i litigi spesso sfociano in tragedia. Le donne sfollate sono esposte al costante pericolo di stupro quando si avventurano al di fuori dei propri campi per cercare legna da ardere o cibo. Sebbene la maggior parte delle vittime di stupro accusi le milizie janjawid, ad Amnesty International sono pervenute notizie di stupri commessi anche dall?esercito sudanese, dalla polizia e da altri gruppi armati d?opposizione, compreso l?Esercito di liberazione del Sudan (Sla/Mm). Le donne denunciano di essere state violentate, a volte, anche dagli sfollati maschi all?interno del campo.

Amnesty International si è rivolta anche all?Unamid affinché garantisca la protezione degli sfollati, attraverso lo stazionamento di unità in prossimità di ciascun campo e con un pattugliamento costante, compresa la scorta delle persone che escono per raccogliere la legna da ardere. ?L?Unamid deve essere dotata di risorse per assicurare la piena protezione di tutti i civili in Darfur? – ha concluso Hondora. ?Ciascuna parte coinvolta nel conflitto deve, inoltre, interrompere immediatamente gli attacchi ai civili e agevolare lo spiegamento dell?Unamid in tutte le aree colpite?.


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