Volontariato

Ecco a voi lady sindacato

Con il cuore a destra, non ha avuto paura di dire “no” a Fini ed Alemanno che la volevano in squadra. «Il mio posto è con gli operai», dice Renata Polverini.

di Ettore Colombo

Per l?avvenire politico e sociale del Paese il suo cruccio principale è il razzismo («ad antisemitismo e xenofobia, residui di ideologie del passato, siamo vaccinati», assicura). Invece che di sindacato «della destra sociale», preferirebbe si parlasse «di sindacato, punto», per la sua Ugl, oggi il quarto sindacato italiano (bisognerebbe dire il terzo, visto che ormai ha surclassato la Uil, non solo la Confsal, il quinto, ma se lo scriviamo poi arrivano due letterine compite, quindi non lo scriviamo?).

Per quanto riguarda la destra (politica, quella al potere) non ha alcuna necessità di accattivarsela né di sdoganarla, visto che autonoma lo è già. E per davvero. Come ha dimostrato da quando ha preso in mano le redini dell?Ugl e cioè da due anni e mezzo. Fini ed Alemanno l?hanno cercata, blandita, corteggiata: prima per candidarla come capolista nelle liste del Pdl, poi per offrirle un (rilevante) posto di governo. Ma Renata Polverini (46 anni, coniugata senza prole, un padre scomparso troppo presto, una madre che è una roccia e l?ha tirata su dal niente, facendo le pulizie, e lei, che ha iniziato dal nulla, rispondendo al telefono, non dimentica le sue origini), la lady di ferro del sindacalismo italiano, ha risposto «no». A dire il vero ha risposto «no, grazie» anche a Veltroni, che la blandì a sua volta, nella sua ansia di costruire un partito ?pigliatutto?. Non è di destra militante ma certo non è di sinistra, la Polverini.

Vita: Il suo cuore batte a destra. Cosa si aspetta dal Berlusconi ter?
Polverini: Che mantenga le promesse fatte in campagna elettorale. La questione salariale è la prima emergenza del Paese. Hanno proposto di detassare gli straordinari, ma è troppo poco. Ne discuteremo, con il nuovo governo, ma rischiamo sperequazioni tra fabbrica e fabbrica e tra uomini e donne. Servono misure universali, valide per tutti.

Vita: Il governo Prodi il Welfare lo ha ?spacchettato?, Berlusconi lo riaccorperà. Giusto?
Polverini: Più che giusto, necessario. Lo spacchettamento del Welfare fu uno dei primi, esiziali, errori di Prodi, anche se ritengo giusto mantenere separati Welfare e Salute. Comunque sia, al centro di tutte le politiche di welfare deve tornare la famiglia. Se la si aiuta, con misure come il quoziente familiare, si cominciano a risolvere parte dei problemi. Costa troppo? Non è vero, ma bisogna provarci. Questo governo durerà cinque anni: può stanziare risorse importanti per aiutare la famiglia. Lo attendiamo alla prova. Come pure in merito alla stabilizzazione del 5 per mille, una norma sacrosanta. È così che si fa la vera sussidiarietà.

Vita: A proposito, è stata candidata da più parti a ministro o viceministro. Che c?è di vero?
Polverini: Ho fatto una scelta netta, due anni e mezzo fa, quando sono stata eletta. Di lavorare per la mia gente e di stare con la mia gente. Il mio posto è qui. L?Ugl viene dalla Confsal, il sindacato che fiancheggiava l?Msi. Siamo stati dei reietti, dei paria, per troppo tempo. Oggi camminiamo a testa alta, ci rispettano tutti, non siamo la succursale di nessuno. E qualcuno ci teme. Il governo dovrà parlare con tutti, anche con noi.

Vita: Ultima domanda. Non si possono certo mettere in conto a lei le prime e poco tolleranti ?uscite? del neo presidente della Camera, Fini e del neo sindaco di Roma, Alemanno. Sono semplici gaffe o lupi che non perdono i vizi?
Polverini: Il tema della sicurezza è un tema vero, serio, cruciale. Il Pdl ha vinto le elezioni su questo. Le parole scappano, o vengono equivocate, ma certe cadute di stile andrebbero comunque evitate. Gli immigrati regolari e perbene vanno tutelati e aiutati, anche nelle graduatorie per le case, il lavoro, la scuola, ma chi delinque va rispedito a casa. Anche per evitare il risorgere del razzismo. Ecco perché bisogna misurare le parole. Sempre.

IDENTIKIT

  • Fin da giovanissima Renata Polverini, 46 anni, si è dedicata al sindacato, prima nella Cisnal e poi nell?Ugl. Nel 1996 diventa responsabile delle relazioni internazionali, nel 1998 entra in segreteria confederale con l?incarico di seguire il terziario. Dal 1999 al 2005 è vicesegretario generale della confederazione. Eletta segretario generale nel II congresso della nuova Ugl (2-4 febbraio 2006), è la prima donna in Italia a ricoprire tale incarico e il più giovane segretario di sindacato.

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