Formazione

Ecomafie: Legambiente, l’oro rosso è la nuovo frontiera

Stiamo parlando del rame. In Campania il 35% dei reati commessi sull' intero territorio nazionale

di Redazione

I cacciatori di rame rappresentano la nuova frontiera dell’ecomafia. Lo sostiene, in una nota, Legambiente riferendosi all’operazione condotta oggi nel Napoletano dai carabinieri del Noe preannunciando la costituzione come parte civile nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Negli ultimi cinque anni, in Campania ci sono state 30 operazioni ex art. 53 bis che hanno portato a 241 arresti, a 966 persone denunciate e al coinvolgimento di 247 aziende. Secondo quanto sostenuto dall’associazione ambientalista, la Campania rappresenta il 35% dei traffici accertati in Italia.

“Siamo davanti alla nuova frontiera dell’ecomafia, i cacciatori dell’oro rosso – dice Michele Buonuomo, presidente Legambiente Campania – Criminali senza scrupoli, imprenditori disonesti sono gli attori di uno smaltimento illegale, un mercato fiorente, con pochi rischi e tanto guadagno. E con un unico, identico risultato un territorio martoriato come quello della Campania che viene inquinato da nuovi veleni mentre continua a restare una chimera al bonifica dei territori”.

Buonuomo si chiede, davanti all’evidenza dell’allarmante situazione campana perché, da dieci anni “il Parlamento rinvia, tentenna sull’introduzione dei delitti ambientali nel codice penale. Basta con le parole – conclude – i cittadini della Campania vogliono fatti senza i quali diventa difficile riconquistare la fiducia necessaria per risolvere l’emergenze ambientali nella nostra regione”.


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