Non profit

Questi faranno girare la testa al mondo

Oltre 175 milioni di dollari in tre anni per finanziare progetti in tutto il mondo: sostegno alle Pmi, energie rinnovabili, un’agenzia internazionale per le emergenze.

di Riccardo Bagnato

Google ha deciso ancora una volta di fare di testa propria. Solamente che in questo caso non parliamo di un nuovo software, ma di aiuti umanitari. Ovvero ben 175 milioni di dollari che Google.org, il braccio filantropico del colosso informatico da 190 miliardi di dollari, ha deciso di investire nei prossimi tre anni a sostegno di progetti umanitari. Risorse che provengono dall?1% del patrimonio sociale dell?azienda che i fondatori si sono impegnati a destinare ad attività filantropiche, oltre all?1% dell?utile annuo e il tempo lavoro dei propri dipendenti.

Noccioline, forse, se confrontati ai 2,8 miliardi di dollari che la Gates Foundation ha donato nel 2007. Un confronto sbagliato, però, sostiene Charles Moore, direttore del Committee Encouraging Corporate Philanthropy promosso dall?attore e filantropo Paul Newman, il quale sottolinea come Google.org per legge non possa donare più del 10% delle proprie entrate essendo una cosiddetta ?corporate foundation?. Ma poi, ad elogiare l?operazione di Google ci si è messo anche il New York Times: «Google.org sta perseguendo un nuovo modo di fare impresa sociale che sta facendo girare la testa al vecchio concetto di filantropia». Cioè?

Tanto per cominciare Google.org è un?azienda, e come tutte le aziende paga le tasse, sebbene gestisca a sua volta, guarda un po?, una fondazione non profit, la Google Foundation. Ma non solo. DotOrg, come la chiamano i googlers, cioè chi lavora per il motore di ricerca più famoso al mondo, finanzia start-up, elargisce donazioni e sostieni altre non profit.A capo del progetto, Larry Brilliant, medico, guru, attore, fondatore della Seva Foundation, vincitore del prestigioso Ted Prize nel 2005, diplomatico per le Nazioni Unite in India dove ha portato avanti con notevole successo la battaglia per debellare il vaiolo. Sotto di lui una ventina di esperti, programmatori, medici che in questi ultimi 18 mesi hanno girato il mondo e insieme ai quali ha elaborato un piano di investimento che solo per il 2008 prevede di destinare 25 milioni di dollari. Ecco come.

Cinque milioni di dollari saranno devoluti a Instedd – Innovative Support to Emergencies, Diseases and Disasters, una non profit fondata da Google che, in collaborazione con Facebook e Twitter, metterà in piedi un sistema di comunicazione e previsione emergenze. Altri 2,5 milioni di dollari al Global Health and Security Initiative, fondata dal Nuclear Threat Initiative per prevenire le minacce biologiche. Più di 600mila dollari alla Clark University per i Clark Labs affinché sviluppino un sistema di monitoraggio sugli ecosistemi, l?alimentazione e la salute degli abitanti dell?Africa e dell?Amazzonia. Ancora 2 milioni di dollari a Pratham, organizzazione non governativa indiana, per creare un istituto indipendente che redigerà il Rapporto nazionale annuale sullo stato dell?istruzione. Al Centre for Budget and Policy Studies andranno invece 765mila dollari per creare un Servizio informativo budget a sostegno dei governi locali; 660mila dollari al Center for Policy Research in India; 4,7 milioni di dollari a TechnoServe per il sostegno delle piccole e medie imprese in Ghana e Tanzania. Infine altri 10 milioni di dollari a eSolar, società di Pasadena, California, specializzata nell?energia termica solare. E quasi 12 milioni di dollari a favore di un selezionato gruppo di società for profit per la commercializzazione di veicoli ibridi, elettrici e/o soluzioni ecocompatibili.

Agenzia mondiale
«Il mio sogno è quello di ricoprire il ruolo di un?agenzia indipendente in grado di unire tecnologia, medicina e tutte le capacità pratiche per gli aiuti umanitari. Perché la Terra diventi un luogo più sicuro». È quanto ha dichiarato Eric Rasmussen, Chief Executive Officer di Instedd che, con 5 milioni di dollari di finanziamenti e la collaborazione di Facebook e Twitter, punta a diventare l?agenzia mondiale numero uno per gli aiuti umanitari.

Info: InStedd


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