Welfare
Birmania: un milione di sfollati per l’Unicef
L'Ong ha lanciato oggi un appello per raccogliere 8,2 milioni di dollari per gli interventi di emergenza
di Chiara Sirna
L’UNICEF ha lanciato oggi un appello per raccogliere 8,2 milioni di dollari per gli interventi d’emergenza in Myanmar. L’UNICEF ha gia’ utilizzato 500.000 dollari dai fondi disponibili; i nuovi fondi richiesti saranno utilizzati per interventi sanitari e nutrizionali, di potabilizzazione dell’acqua e impianti igienici, protezione dei bambini a rischio, distribuzione di generi di prima necessita’, e nel medio termine anche per l’istruzione.
Donne e bambini – spiega in una nota l’organizzazione Onu – hanno bisogno d’assistenza immediata per sopravvivere in condizioni che sono sempre piu’ disperate. Le scorte di aiuti dell’UNICEF gia’ stoccate nel paese sono in distribuzione, ma rischiano di esaurirsi a breve. I bisogni piu’ impellenti riguardano la disponibilita’ d’acqua potabile, materiali per allestire ripari, compresse per potabilizzare l’acqua, utensili per cucinare, zanzariere, cibo, medicinali di base e impianti igienici.
Il disastro ha provocato oltre un milione di sfollati in 5 stati del Myanmar, dove vivono 24 milioni di persone. Molte scuole e centri sanitari sono crollati o sono seriamente danneggiati; le linee elettriche sono state interrotte e l’accesso all’acqua e all’assistenza medica rappresenta la preoccupazione maggiore. E’ alto il rischio di epidemie e malattie veicolate dall’acqua: gli sfollati sono costretti a vivere in ripari sovraffollati o all’aperto, privi di d’acqua da bere, cibo e latrine. ”I bambini sono i piu’ vulnerabili a fronte degli effetti di un disastro di tale portata”, ha sottolineato oggi a Ginevra Pierrette Vu Thi, vice direttore dell’Ufficio UNICEF per i programmi d’emergenza, presentando l’appello di raccolta fondi.
L’UNICEF ha finora risposto all’emergenza distribuendo kit sanitari con medicinali per oltre 155.000 persone, compresse e additivi per la potabilizzazione dell’acqua, sali per la reidratazione orale, kit familiari con prodotti per la cucina e l’igiene e taniche per l’acqua. Altri aiuti e personale sono in arrivo nelle varie aree.
Inoltre l’organizzazione umanitaria sta collaborando con le autorita’ di governo, in coordinamento con le agenzie ONU in Myanmar e le Ong internazionali presenti nel paese, per dare immediata risposta ai bisogni prioritari di donne e bambini. Per il proprio staff nazionale e internazionale (131 operatori erano gia’ presenti nel paese) l’UNICEF ha ottenuto piena liberta’ di movimento per la valutazione dei danni e gli interventi di risposta nelle aree colpite dal disastro.
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