Cultura

Politica: Pezzotta, basta tirarmi per la giacca

"Se volevo andare in Parlamento ci sarai già andato. Per cambiare le cose ci vuole una vera rivoluzione morale", così il leader di Officina 2007

di Redazione

“I cattolici devono scendere in campo perche’ c’e’ di mezzo il futuro del Paese ed e’ indispensabile una rivoluzione etica e morale. Ma da questa classe politica e’ giusto attendersi autocritiche e non un’autoassoluzione”. Savino Pezzotta affonda il colpo: “gli italiani si aspettano proposte politiche per risolvere problemi che si aggravano, e’ ora di smetterla con questo teatrino”. Parole che potrebbero suonare come la premessa, con le elezioni anticipate alle porte, per una discesa nell’agone politico dell’ex segretario generale della Cisl e fondatore,insieme a Pellegrino Capaldo, di ‘Officina 2007’, ?risorsa cattolica aperta al mondo laico.
Ma lui smentisce: “Sono stanco -spiega all’Adnkronos- di essere tirato per la giacca. Per ora -dice- non me la sento di mettere questa o quella casacca. Se fossi in cerca di uno scranno in Parlamento mi tapperei il naso e andrei avanti per quella strada. Ho già rifiutato un’occasione simile per ragioni etiche, mie personali. Ora, con i miei amici, voglio continuare a battermi, da fuori, per una buona politica”. Una “buona politica” che per ora, secondo Pezzotta non c’e’ e non ci sara’ finche’ non sara’ stata avviata la “rivoluzione morale”: “Non potrei mai -sottolinea l’ex leader della Cisl- iniziare un percorso comune insieme ad un politico condannato dalla magistratura se davvero l’obiettivo e’ quello di costruire, o riaggregare, un’area moderata che sia veramente nuova, anche sotto il profilo dell’immagine, a cominciare proprio dal personale politico”. ?Oggi e’ indispensabile produrre un cambiamento etico e morale per richiamare la politica alla sua vera e piu’ genuina vocazione e trovare soluzione ai problemi veri del Paese. Certo che se la soluzione sono le ballerine e le trasmissioni televisive, allora non ci siamo proprio. Io -sottolinea Pezzotta- non sono come Grillo che vuole abbattere la politica: io amo la politica, quella vera. Per questo mi aspetto un’autocritica da parte di questa classe dirigente: sarebbe un segnale di liberta’, il segno che si potrebbe costruire davvero qualcosa di nuovo”. I settori moderati di entrambi gli schieramenti sottolineano da mesi la necessita’ di riaggregare un’area ‘di mezzo’ che nel Paese esiste e che puo’ spostare gli equilibri politici. “In piu’ di una occasione -ribatte Pezzotta- ho potuto constatare che i piu’ grandi nemici di questa ricomposizione, tanto invocata, stanno proprio in quest’area: se non ci sara’ l’approdo a quella ‘buona politica’ che noi perseguiamo, al necessario ricambio di personale politico, questa ricomposizione sara’ molto difficile. E’ in questa direzione che stiamo lavorando, fuori dai palazzi della politica. Se e quando ci entreremo e’ ancora da decidere”.

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