Welfare

Fiat: Angeletti, il Governo intervenga con decisione

Il segretario generale della Uil Luigi Angeletti richiama il governo in un intervista a Repubblica

di Redazione

Il governo deve intervenire con piu’ decisione nella vicenda Fiat, perche’ se l’esecutivo non fa qualcosa ”Fiat e industria dell’auto faranno la stessa fine dell’informatica e della chimica che sono sparite”. Lo sostiene in un’intervista a Repubblica il segretario generale della Uil Luigi Angeletti secondo il quale occorre valutare se ci sono privati pronti a farsi carico del rilancio del settore auto. ‘Ma se le cose non cambiano, allora lo stato deve farsi carico di questa situazione e non far finta di niente. Perche’ sulla Fiat ci giochiamo il futuro” spiega. A quel punto, sostiene Angeletti, a poco serviranno nuovi tagli alle tasse: ”con la Fiat si mette in discussione anche il rapporto che si e’ faticosamente instaurato con il sindacato. Ma non basta, l’esecutivo deve anche porsi un quesito: ci possiamo permettere la scomparsa dell’auto italiana? Perche’ il rischio e’ proprio questo: senza un cambio di rotta deciso rischiamo il crollo di un settore strategico. Se il governo, invece, pensa che il settore non interessa piu’ al nostro paese, allora ce lo dica forte e chiaro” A livello generale, il leader della Uil si dice contrario a tagli strutturali. E ribadisce un ”no secco a politiche di riduzione della capacita’ produttiva anche se e’ proprio questa la strada che Fiat vuol perseguire: la casa torinese punta a incidere il piu’ possibile sui costi per arrivare per arrivare senza grossi pesi sulle spalle all’appuntamento con Gm nel 2004”. Quale allora la ricetta giusta? Angeletti non ha dubbi: occorre puntare a un rilancio serio del settore auto in Italia e, in questa fase di emergenza si puo’ discutere di una riduzione della produzione ma con il solo scopo di rilanciare l’industria, non di ”farla sparire”. Angeletti si dice inoltre favorevole alla ”riduzione momentanea delle produzioni all’estero e a un loro trasferimento, anch’esso momentaneo, in Italia”. Infine, Angeletti lancia l’allarme sul’effetto-domino sul complesso dell’industria italiana. ”Il governo -sostiene- e’ ancora prigioniero di vecchie logiche. Si crede ancora che il nodo Fiat sia tutto compresso negli esuberi mentre e’ nel rilancio complessivo il passaggio cruciale su cui si gioca non solo la partita degli 8 mila lavoratori in gioco oggi, ma di tutti gli altri”


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