Sostenibilità

Wwf e Toscana: patto per la biodiversit

Tra le azioni la creazione delle zone umide, la progettazione di corridoi ecologici, un sistema di monitoraggio ambientale

di Redazione

Ambiente: protocollo Toscana e Wwf per difesa biodiversità

Firmato tra la Regione Toscana e il Wwf un patto per la protezione della biodiversità. La Toscana è una delle aree più ricche di biodiversità dell?intero bacino del Mediterraneo. La Regione si pone il problema di come preservare le sue peculiarità ambientali e naturalistiche.Tra le azioni previste c?è la creazione e la tutela delle zone umide, la progettazione di veri e propri corridoi ecologici, oltre ad un sistema di monitoraggio ambientale.
In Toscana sono a rischio di estinzione 510 specie animali e 472 vegetali: pipistrelli, lontra, lepre italica, martora, puzzola, gatto selvatico, tarabuso, berte, ululone appenninico, parnassius mnemosine, cardo appenninico, asparago amaro, cicerbita violetta, lauro alessandrino, erba di San Giovanni?
L?assessore alle aree protette e alla biodiversità, Marco Betti, spiega che ?in questo delicato settore la Toscana non parte certo da zero. Disponiamo di un patrimonio invidiabile, formato per metà della superficie da boschi e foreste, il 10% del nostro territorio è un parco o un?area protetta e abbiamo strumenti come il Repertorio naturalistico toscano (Re.na.to) e il progetto Biomart per l?ecosistema marino, che rappresentano una formidabile base di partenza. Da oggi, grazie alla collaborazione con il Wwf, lavoreremo per essere la prima regione del Mediterraneo ad avere un piano d?azione per la tutela della biodiversità?.
Sono 124 le specie in pericolo critico. Si tratta di 108 vegetali (dal trifoglio acquatico comune, al garofano, al cisto laurino, al salice erbaceo, alla genzianella stellata, alla salvia nemorosa, all’erba vescica, al giunco natante), di 1 mollusco, 5 insetti, 1 rettile (la tartaruga comune di mare), 7 uccelli (tra cui il tarabuso, il piccione selvatico, il fraticello e l’ortolano) e 2 mammiferi (la lontra e il gatto selvatico). Quelle considerate in pericolo sono 123 tra cui 83 di flora (come il crescione dei Pirenei, il ribes multifloro, la cicerchia gorgonio, il cardo appenninico, l’asparago amaro), 4 molluschi, 5 insetti (tra cui la farfalla Apollo), 5 pesci (come il cavedano dell’Ombrone e lo spinarello), 1 rettile, 15 uccelli (tra cui la berta minore, il falco di palude, la pernice rossa, il gabbiano corso) e 10 mammiferi (dalla lepre italica, al topo quercino, alla puzzola, alla martora).


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