Non profit

Il tavolo della legalit

L’iniziativa (di Edoardo Massimi).

di Redazione

Un incontro atteso da dieci anni, che ha fornito risposte positive e un atteggiamento costruttivo. È quello che si è svolto alcune settimane fa presso il Corpo forestale dello Stato e che ha visto molti protagonisti dibattere per collaborare congiuntamente su alcuni temi caldi della caccia.A conclusione dei lavori tutti si tendono la mano e firmano di fatto una pace tra cacciatori, ambientalisti e agricoltori. Un cammino nuovo che andrà avanti con azioni concrete. All?appuntamento, promosso dalla rivista Il Forestale, ribattezzato «il tavolo della legalità», sono intervenuti a più riprese vari personaggi del mondo ambientalista e non solo. Tema centrale: la caccia e la stagione venatoria da poco cominciata. «Se la caccia non è sostenibile», ha detto Italo Fanton, vicepresidente di Federcaccia, «non si fa». A fargli eco Osvaldo Veneziano, vicepresidente di Arci Caccia, con la proposta di fermare l?attività venatoria laddove non venga praticata in modo ragionevole e ha auspicato un coordinamento delle diverse forme di vigilanza sulla caccia per giungere a una salvaguardia del territorio che sia realmente attiva ed efficiente. Parole condivise anche da Antonino Morabito, responsabile Fauna di Legambiente, che ha invece indicato la strada per giungere alla piena legalità, evidenziando l?importanza di ricostruire una comunità dove tutti gli attori possano lavorare insieme per lo stesso obiettivo. Anche Cesare Patrone, capo del Corpo forestale dello Stato, ha parlato della necessità di coalizzarsi per «superare le contraddizioni inutili e trovare soluzioni condivise». E questo vale anche per altri nemici comuni: gli incendi.La discussione si è poi incentrata sul bracconaggio. Patrizia Fantilli ha dato voce al WWF, proponendo la realizzazione di una campagna di educazione sull?attività di caccia e la cura dei campi anti bracconaggio.

Edoardo Massimi

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