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«Il non profit è il mio mestiere»

AIRC.Niccolò Contucci nuovo direttore generale

di Maurizio Regosa

Da responsabile della comunicazione e raccolta fondi di Telethon (dove lavorava dal 1992) a direttore generale di Airc. Un passaggio che il toscano Niccolò Contucci, chiamato a sostituire Maurizio Savi, non vuole enfatizzare: «Sono solo un executive ed è la naturale prosecuzione di un?attività professionale svolta al servizio della ricerca scientifica del nostro Paese». Questo ovviamente non significa che non gli faccia piacere: «Sono molto orgoglioso di questa opportunità offertami da Airc, la più grande organizzazione non profit del Paese, con due milioni di soci e 20mila volontari che da 43 anni fa il bene e la fortuna della ricerca oncologica italiana. Ho trovato una realtà non solo solida ma anche accogliente nei confronti del primo manager non lombardo…».

«In Telethon», prosegue, «ho fatto il mio ingresso nel non profit e ho preso coscienza dell?importanza della ricerca scientifica biomedica e del contributo che una charity può dare. Negli altri Paesi – gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Danimarca – la ricerca cammina sempre su due gambe, quella pubblica e quella del privato sociale». Una convergenza necessaria, sottolinea Contucci. «L?unico obiettivo di una non profit è l?interesse del paziente, ha un approccio selettivo, mirato. Lo Stato ha un indirizzo strategico alto, che è il beneficio che il cittadino deve ricevere, ma poi nella gestione ordinaria mostra forse un?attenzione meno pressante sull?obiettivo».

Va da sé che non esiste né un modello unico di charity né un?unica maniera di relazionarsi ai potenziali donatori («Fondamentale rimangono il mailing diretto, la raccolta nelle piazze, il rapporto con il territorio ai cittadini, e l?uso dei media non solo come portavoce dell?attività scientifica ma anche come mezzo di raccolta fondi, continuando a raccontare ai cittadini che c?è bisogno di denaro e a spiegargli come è stato speso quello già raccolto»), ma questo avvicendamento dice che ormai il non profit si configura sempre più come un settore che richiede e ricerca specifiche competenze. «Credo che per la selezione di questa posizione», racconta Contucci, «Airc abbia privilegiato chi veniva dal mondo del non profit legato alla ricerca scientifica».


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