«Asili nido, così diamo un taglio alle rette»

Ottorino Bressanini, assessore alle Autonomie locali, la Provincia di Trento intende abbattere le tariffe per gli asili nido. Può spiegarci in cosa consiste il provvedimento?

La Giunta provinciale ha disposto che i Comuni riducano le tariffe relative al servizio pubblico di asilo nido (retta fissa mensile e quota giornaliera) in vigore nel 2008 del 30% e con decorrenza dal 1° gennaio 2008. Sarà necessario pertanto che i Comuni ?restituiscano? alle famiglie il 30% di quanto pagato sino al momento dell?applicazione delle tariffe ridotte. Si stima in circa 2, 8 milioni il costo dell?intervento a carico della Provincia, risorse che si aggiungono a quelle ?ordinarie? stimate in oltre 13 milioni.

La riduzione opererà a favore di tutte le famiglie, a prescindere dal loro reddito. C?è il rischio di avvantaggiare anche le famiglie abbienti?

In prima approssimazione può non apparire equo. Esiste però un problema di sistema rappresentato dal fatto che ad oggi i Comuni trentini non applicano il medesimo ?misuratore? di ricchezza. Alcuni utilizzano il reddito, altri l?Isee, altri ancora l?Icef e così via. Preso atto pertanto di questa situazione eterogenea, si è ritenuto più opportuno procedere ad una riduzione in favore di tutte le famiglie per dare un segnale chiaro sulle necessità di contenimento delle tariffe in un servizio così importante.

Può indicarci alcuni dati sull?offerta di servizi per l?infanzia in Provincia di Trento?

Sono presenti 62 asili nido comunali la cui capienza totale è di circa 2.430 unità. Il totale di bambini di età inferiore a 3 anni è di circa 15.800. Una stima attendibile della domanda potenziale del servizio è più efficacemente rappresentata, tuttavia, dal numero di bambini nella fascia di età tra i 3 mesi e i 2 anni e 8 mesi: 12.300. La Provincia ha già finanziato la costruzione di 13 nuovi asili nido comunali.