Cultura

Finanza Etica: è boom in Europa e in Usa dei fondi Sri

Il primo report dell'Osservatorio Finanza Etica

di Redazione

Il 78,8 dei fondi etici italiani non investe nell’industria delle armi. 7 fondi su 33 (pari al 21,2%) escludono i titoli di debito pubblico di Paesi in cui viene applicata la pena di morte. Il 64,7% delle società di gestione del risparmio che propongono l’investimento etico ha aderito alle linee guida Eurosif sulla trasparenza, il 58,8% si avvale di un comitato etico, ma soltanto 4 SGR su 17 adottano politiche di azionariato attivo. La performance media a cinque anni è del 13,7%. E mentre in Italia tutto il comparto dei fondi soffre, per l’investimento socialmente responsabile è boom in Europa e Stati Uniti.

Sono questi i risultati del Primo Rapporto sulla Finanza Etica in Italia, realizzato dall?Osservatorio finanza etica (www.osservatoriofinanzaetica.it), il primo portale dedicato interamente alla finanza etica, con un focus permanente sui temi dell?economia ?buona?, dall?investimento socialmente responsabile al microcredito.

I fondi d?investimento etici sono identici, in ogni aspetto finanziario, di regolamentazione e distribuzione ai fondi comuni d?investimento ordinari. Ciò che li contraddistingue è il processo di selezione dei titoli da inserire nel portafoglio: accanto ai tradizionali parametri di natura finanziaria, infatti, i fondi etici (o socialmente responsabili) investono il patrimonio gestito secondo criteri di eticità e responsabilità sociale. Questi si dividono in criteri negativi – che riguardano, in genere, i settori produttivi esclusi dall?universo investibile del fondo ? e positivi.

Su 33 fondi d?investimento etici disponibili nel mercato italiano, sono 25 (pari al 75,7%) i prodotti che escludono l?industria del tabacco dall?universo investibile del fondo, 6 quelli che scartano i titoli di società che operano nell?industria della pelliccia. Il risparmiatore, inoltre, ha la possibilità di scegliere un?ampia gamma di prodotti d?investimento che non ammettono nel proprio paniere titoli di società attive nei settori del gioco d?azzardo (20 fondi su 33), nell?industria dell?alcool (18), della pornografia (20) e dell?ingegneria genetica (14 fondi su 33). In alcuni casi vengono esclusi anche i titoli di Stato di Paesi che violano sistematicamente i diritti civili e politici (nel 36,4% dei fondi) o i diritti umani (9%), oppure sono coinvolti in operazioni militari condotte senza l?autorizzazione di organizzazioni sopranazionali (18% dei fondi etici disponibili per il risparmiatore italiano).

Se i criteri negativi giocano un ruolo fondamentale nella fase di stock peacking che porta alla costruzione dei fondi d?investimento etici, i criteri positivi sono altrettanto importanti: permettono, infatti, di selezionare imprese o Stati che, per la caratteristiche di impegno nella tutela del capitale ambientale, sociale ed umano con cui vengono a contatto, sono ritenuti ?socialmente responsabili. Le società di gestione del risparmio che propongono l?investimento etico privilegiano le imprese sensibili all’impatto ambientale dei propri prodotti e processi produttivi (78,8% dei fondi etici italiani), quelle che tutelano la salute e la sicurezza dei lavoratori (54,6%), rispettano i diritti umani (30,3%) o testimoniano un rapporto positivo con le comunità locali (42,4%).
Il processo attraverso cui viene definito l?universo investibile dei fondi etici porta, inoltre, a prediligere le imprese che adottano criteri di trasparenza nell?amministrazione finanziaria e nella remunerazione del manager (in Italia, 8 fondi su 33), mantengono un rapporto positivo con gli azionisti (11 su 33) e non sono mai state coinvolte in episodi di corruzione (10 su 33).

“Quando si parla di fondi d’investimento etico – sottolinea PierEmilio Gadda, responsabile dell?Osservatorio finanza etica – la trasparenza è un punto chiave: e trasparenza significa, in fin dei conti, dare all’investitore socialmente responsabile la possibilità di decidere se un determinato fondo etico risponde o meno alla propria personale concezione di eticità”.
Dalla home page dell?Osservatorio finanza etica, attraverso un motore di ricerca che interroga il data base contenente le informazioni su tutti i fondi etici italiani, il risparmiatore può scegliere i criteri di esclusione e di inclusione che sono coerenti con le sue convinzioni etiche e verificare quali prodotti d?investimento etico corrispondono alle caratteristiche selezionate.

Nel tempo, i fondi etici, hanno dimostrato di non essere penalizzanti sul fronte della performance, rispetto ai fondi d?investimento comuni ?tradizionali?. La responsabilità sociale d?impresa rappresenta, in definitiva uno strumento aggiuntivo, nelle mani delle società di gestione del risparmio, per effettuare previsioni più attendibili sulla performance finanziaria di lungo termine: l?idea, avvalorata da alcuni studi recenti, è che vi sia una correlazione positiva tra l?adozione di criteri di responsabilità sociale da parte di un?impresa, la sostenibilità/solidità della sua attività, e, quindi, la sua performance finanziaria.

Per quanto riguarda il campione preso in esame dall? Osservatorio finanza etica, comprendente tutti i fondi d?investimento etico disponibili per il risparmiatore italiano, la performance ad un anno è stata negativa (- 6,75%), anche a causa dell?andamento del comparto azionario, che ha ridotto il guadagno ottenuto sul mercato obbligazionario. Torna il segno più se si guarda, invece, alle performance a 3 e 5 anni: i valori medi, in questo caso, si attestano rispettivamente a quota 5,23% e 13,7%.
A questo proposito, è importante sottolineare un dato: l’orizzonte temporale coerente con l’investimento socialmente responsabile è il medio-lungo termine. Ed è proprio sul medio-lungo termine che i fondi etici possono dare rendimenti migliori. Ecco perché, quando si valuta l?opportunità di un investimento etico, è consigliabile considerare un arco temporale ampio, ad esempio di 3 o 5 anni.

L’Osservatorio finanza etica è realizzato dall’Osservatorio finanziario, l’istituto di ricerca indipendente che da sette anni monitora prodotti e servizi delle banche italiane, ponendo a confronto costi e condizioni di mutui, prestiti personali, conti correnti, carte prepagate e servizi di internet banking.
L’Osservatorio finanza etica rappresenta un punto di riferimento nell’informazione sulla finanza etica, grazie alle sezioni “La Gazzetta dei fondi” e “Microcredito News”, con gli approfondimenti, le news, le interviste (anche video) ai protagonisti dell’investimento socialmente responsabile e della finanza etica.

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