Volontariato

Cgil, idee per un servizio sanitario diverso

Presentato ieri a Roma un piano di riforma del sistema pubblico. Più presenza suol territorio e nuovi distretti socio-sanitari: queste le parole d'ordine del progetto.

di Redazione

S’intitola «Salute e cittadini nel servizio sanitario nazionale» il progetto di riforma del sistema sanitario pubblico presentato ieri dallo Spi-Cgil a Roma. Un new deal che propone una sanità più incentrata sul territorio, grazie allo sviluppo di una rete di distretti socio-sanitari. «La riforma è possibile se il disegno è globale e se tutte le parti si tengono tra di loro, in ogni regione, in ogni azienda sanitaria e in ogni realtà distrettuale». I due autori del libro sono Bruno Benigni e Roberto Polillo, entrambi sono dentro il sindacato da tempo e questo attesta l’organicità del lavoro. Il Ministro della Salute Livia Turco, per impegni istituzionali, non ha potuto partecipare alla presentazione del volume.

Gli autori partono dalla convinzione che in Italia non c’è alternativa ugualmente efficace al Servizio sanitario pubblico e la dimostrano con dati reali e comparazioni tra diversi sistemi sanitari. Ma da un’analisi approfondita emergono sprechi di risorse e squilibri che rispondono alla logica degli interessi di particolari settori e categorie, e non dell’intera comunità. E con questa consapevolezza si propone un modello organizzativo nuovo più adatto a rispondere alle esigenze della modernità.
La domanda di salute e di cura richiede un sistema di offerta qualificato nel territorio, e il distretto socio-sanitario è proprio la sede per l’incontro della domanda con l’offerta.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA