Mondo
Ong sveglia, arriva Google.org: la più grande agenzia mondiale
Oggi il lancio ufficiale del progetto Innovative Support to Emergencies, Diseases and Disaster (InSTEDD) voluto da Google.org. Al servizio della comunicazione in caso di disastri naturali
di Giulio Leben
“Il mio sogno è quello di ricoprire il ruolo di un’agenzia indipendente in grado di unire tecnologia, medicina e tutte le capacità pratiche per gli aiuti umanitari. Perché la Terra diventi un luogo più sicuro”. A dirlo non è certo un alto funzionario dell’Onu, o l’emerito Bill Gates in uno delle sue lection magistralis a quache studente new age. No. Lui si chiama Eric Rasmussen ed è il Ceo, ovvero il capo, della nuova creatura non profit nata per iniziativa di Google.org (la fondazione promossa da Google), Facebook e Twitter: questi ultimi due, social network di successo che sono riusciti in pochi anni a mettere insieme oltre 100 milioni di utenti.
Il principio da cui tutto nasce è che ognuno, sulla Terra, dovrebbe poter beneficiare delle tecnologie disponibili. Il sogno, più concreatamente, di Mr. Rasmussen & Co è quello di ricoprire il ruolo di un’agenzia indipendente in grado di unire tecnologia, medicina e tutte le capacità pratiche per gli aiuti umanitari.
A disposizione ben 5 milioni di dollari, e da oggi un sito. Oltre – ben inteso – la collaborazione di Facebook e Twitter e di molti altri attori che presumibilmente si aggiungeranno lungo il percorso, come Oxfam e la stessa Microsoft.
L’idea è quella di usare la grande rete, e la sua capacità di comunicare con molti dispositivi, per mettere in contatto in modo capillare potenzialmente tutti gli abitanti del mondo, e comunicare in tempo reale in modo da offrire i soccorsi migliori, con maggiore organizzazione, alle situazioni di emergenza che, argomenta la pagina di presentazione del progetto, colpiscono oggi più che mai le popolazioni.
Nata, in realtà, da un progetto di Larry Brillian, a capo della Fondazione Google, inSTEDD già alla fine del 2006 viene registrata come associazione 501(c)(3) Public Charity. Insieme a esperienze come la Gates Foundation o Gavi alliance fra gli altri, è l’esempio di un nuovo tipo di organizzaizoni non governative, a cui le ong classiche guardano con qualche perplessità. Eppure, grazie agli investimenti di cui sono capaci e la libertà di cui godono stanno conquistando spazio. E le ong classiche, dove sono?
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