Economia

Banche popolari: celebrati i 130 anni dell’associazione

L'avventura del credito popolare rivive in un volume

di Redazione

<<Il Credito Popolare al servizio del Paese>> è il titolo del volume pubblicato dall?Associazione Nazionale fra le Banche Popolari per celebrare i 130 anni della propria storia.
Il volume che ripercorre, con una serie di saggi storici, economici e giuridici, la lunga vita del movimento cooperativo, si apre con una presentazione di Cristopher Pleister, Presidente del Raggruppamento Europeo delle Banche Cooperative, ed una introduzione di Carlo Fratta Pasini, Presidente dell?Assopopolari.

Rivivere i 130 anni di storia delle Banche Popolari italiana è un? avventura per molti versi straordinaria. La vitalità, l?ampiezza, le energie sprigionate dal movimento non possono che riempire d?orgoglio tutti coloro che, quotidianamente, hanno l?opportunità di contribuire al suo costante sviluppo.
L?Associazione nacque a Milano, su iniziativa di Luigi Luzzatti, nell?agosto del 1876. Fu però il primo Congresso, svoltosi nella primavera del 1877, che gettò le basi per l?organizzazione della struttura di rappresentanza delle 120 Banche Popolari di allora.

Celebrare la storia di una Categoria significa attraversare oltre un secolo di vita, non solo bancaria, ma anche economica e di solidarietà del nostro Paese. Il presente è davanti agli occhi di tutti. Fedeli ai loro valori ? sottolinea Carlo Fratta Pasini nell?introduzione al volume ? ed ai principi che ne ispirarono la nascita, Cooperazione e localismo, le Banche Popolari hanno riconquistato, dopo oltre 130 anni, l?importanza raggiunta nel loro momento di massimo sviluppo, toccato all?inizio del XX Secolo.
L?odierna quota di mercato ha superato il 26 per cento delle dipendenze ed il 23 per cento dell?intermediato, grazie alla nascita di gruppi bancari che si sono rapidamente evoluti fino ad assumere dimensioni di rilievo nazionale.

Ad oggi, tre dei primi dieci gruppi bancari nazionali fanno capo a Banche Popolari cooperative, e tutta la Categoria appare caratterizzata da un dinamismo superiore alla media del comparto, e premiata da risultati costantemente migliori. Un milione di soci e dieci milioni di clienti sono il patrimonio di un movimento capace di innovarsi ogni giorno pur facendo affidamento su quei valori, cooperazione e solidarismo, che d sempre ne ispirano la crescita.

Il presente autorizza, pertanto, a guardare con fiducia al futuro, ma senza abbassare la guardia. Fedeltà ai propri principi cardine e costante impegno nella ricerca di innovazione ed efficienza sono, infatti, condizioni necessarie ma non sufficienti, da sole, a prolungare il favorevole momento che attraversa la categoria. Un avvenire di successo dipenderà certamente anche dalla capacità delle Popolari di cogliere in tempo, meglio se in anticipo, ogni opportunità offerta da mercati in continua evoluzione. Tale abilità è strettamente connessa all?attività di dialogo e di confronto che esse saranno in grado di sviluppare con tutti gli interlocutori rilevanti. Tra questi, com?è ovvio, figurano al primo posto gli stakeholders, la voce delle comunità locali, che in qualità di soci, dipendenti, clienti sono il cuore della Banca Popolare. Esiste, tuttavia, un secondo livello dialettico, la cui importanza assume rilievo crescente in funzione della crescita dimensionale della categoria: i rapporti con gli interlocutori non bancari. Comunicare con il mondo accademico, con i mercati finanziari, con i mass media, con le Associazioni di categoria di altri Paesi è, oggi, l?imperativo per un movimento i cui confini si ampliano giorno dopo giorno. Occorre, infatti, diffondere costantemente la conoscenza del mondo delle Banche Popolari, spesso ancora offuscata da anacronistici cliché; si devono gettare le basi per azioni di cooperazione internazionale sempre più intense ed incisive per potersi rapportare con soggetti ed interessi di ampio respiro continentale.

Tutelare con ogni mezzo la Cooperazione bancaria e le Banche Popolari: questo l?obiettivo primario dell?Associazione Nazionale fra le Banche Popolari all?inizio del terzo millennio. A tal fine sarà protesa ogni attività di ricerca economica, di crescita culturale, di incontro con gli Associati e con la società civile. Volgendo lo sguardo alla nostra storia ed al futuro che ci attende risuonano, in conclusione, ancora perfettamente attuali le considerazioni di Luzzatti sull? origine e l?identità delle nostre Banche: ?Queste nostre istituzioni spontanee, figlie elette e predilette delle previdenza, nate nella libertà, cresciute e modificate per evoluzione sperimentale, quali organi attivi ed efficienti della civile compagnia, valgono meglio di ogni creazione artificiale e hanno in sé questi germi delle durata, conquistati soltanto nelle prove del guadagnarsi la vita da sé?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA