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Ue: via libera a direttiva sul credito al consumo

Approvati standard comuni su metodi di calcolo

di Redazione

Standard comuni per il calcolo degli interessi, informazioni piu’ precise e possibilita’ di recesso. Sono alcuni dei punti chiavi della proposta di direttiva sul credito al consumo approvata oggi dal Parlamento Europeo riunito in Assemblea plenaria a Strasburgo.

Il testo approvato e’ gia’ frutto di un compromesso tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue (che rappresenta i governi), e, dopo l’adozione formale, entrera’ in vigore nel 2010. L’obiettivo della direttiva, fortemente voluta dalla Commissione Europea, e’ di aprire alla libera concorrenza transfrontaliera un mercato che vale oltre 800 milioni di euro, creando parametri comuni a tutta l’Ue.

“Fino a questo momento – ha infatti spiegato il commissario europei per i Consumatori Meglena Kuneva, compiacendosi per il voto odierno – cercare di confrontare diverse offerte di crediti nel mercato europeo e’ come confrontare mele e pere. Questo e’ male per la concorrenza e nega al consumatore piu’ scelta e migliori prezzi”. Il mercato e’ in effetti al momento estremamente variegato, con interessi per i prestiti al consumo (e cioe’ per acquistare a rate da automobili a televisori, da macchine fotografiche a lavatrici) che variano da un minimo del 6% in Finlandia a piu’ del 12% in Portogallo. In Italia il costo medio e’ del 9,4%.

Il tutto con norme e condizioni che variano da paese a paese. Non a caso il mercato dei crediti al consumo transfrontalieri (ad esempio un friulano che compra in Slovenia o un piemontese in Francia) e’ pari all’1% del totale. Interessati dalla direttiva di Bruxelles sono prestiti compresi tra un minimo di 200 euro e un massimo di 75 mila euro. Una cifra, quest’ultima, frutto di un compromesso: il Consiglio aveva proposto 100 mila euro, gli eurodeputati 50 mila.

Esclusi dalla normativa i contratti di locazione o di leasing che non prevedevono obbligo di acquisto, nonche’ la concessione di scoperto da rimborsarsi entro un mese e i crediti che non prevono il pagamento di interessi o altre spese. Esclusi inoltre i crediti concessi dal datore di lavoro a dipendente senza interessi o a tassi preferenziali. La normativa riguarda anzitutto la pubblicita’. Cosi’, se questa contiene una cifra precisa, essa dovra’ rispondere a standard comuni in tutta l’Ue.

Le offerte di credito saranno offerte al consumatore tramite un modulo sulle “informazioni europee di base relative al credito ai consumatori”, stabilito dalla direttiva stessa, che contiene tutte le informazione di cui il consumatore ha bisogno, in modo da poter confrontare agevolmente le varie offerte.


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