Cultura

Servizio civile, Cipriani: “Nessun ritardo nei pagamenti”

Il direttore dell'Ufficio nazionale risponde così al leghista Sergio Divina che aveva denunciato il caso

di Stefano Arduini

Il direttore dell’Ufficio nazionale del servizio civile, Diego Cipriani, interpellato da vita.it nega qualsiasi ritardo generalizzato nel pagamenti delle quote mensili per i volontari. Il caso (vedi l’agenzia che pubblichiamo sotto dell’11 gennaio) era stato aperto da un senatore leghista che aveva annunciato un’interrogazione parlamentare al ministro Ferrero. «L’unico intoppo», spiega Cipriani, «ha riguardato appena 11 volontari di una cooperativa trentina, ma le responsabilità in questo caso sono da addebitare proprio all’ente. La nostra regolarità dei pagamenti è notoria. Su questo non ci aveva attaccato ancora nessuno». «Ad oggi, fra l’altro,», conclude Cipriani, «non mi risulta che sia stata depositata alcuna interrogazione».

Questo il testo dell’agenzia dello scorso 11 gennaio:
In una interrogazione al ministro della Solidarieta’ Sociale, Paolo Ferrero, il senatore della Lega Nord del Trentino Sergio Divina rileva che dal mese di settembre i volontari del servizio civile non ricevono la quota mensile di 430 euro. ”Risulta -scrive Divina nell’interrogazione- che da una analisi effettuata sugli operatori del servizio civile del Trentino il ministero sia in arretrato con i pagamenti da settembre 2007. Non si sa se tutti i 40 mila volontari italiani stiano attendendo la loro paghetta oppure se questo tocca soltanto la regione Trentino Alto Adige”. Divina si chiede inoltre ”come mai il ministero abbia obbligato ogni volontario a sottoscrivere un conto corrente con le Poste, obbligo che ha ovviamente dei costi aggiuntivi, quando poi non e’ in grado di rispettare quelle minime incombenze ossia di versare quei 430 euro mensili che per legge spettano ai volontari del servizio civile”. ”Si chiede pertanto di avere, a stretto giro -conclude l’interrogazione- una risposta in merito considerando che i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre sono stati anche i mesi che hanno visto l’accumularsi degli aumenti dei costi della vita nonche’ gli obblighi festivi e natalizi”.


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