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Politica: il calendario della XVI legislatura

Domani sarà eletto il presidente del Senato, mercoledì quello della Camera.

di Redazione

Domani e mercoledì le prime sedute, con l’elezione di Renato Schifani Presidente del Senato, e le votazioni per quella di Gianfranco Fini alla Camera. La prossima settimana, probabilmente martedì, nuova convocazione per i vice presidenti, i segretari e i questori. Parallelamente, ci sarà la formazione dei nuovi gruppi parlamentari, che dovrebbero costituirsi – con tanto di elezione di presidenti e vice – entro il 5 maggio. Quindi consultazioni lampo, nuovo incarico e fiducia tra Camera e Senato entro metà mese. Questo il timing dei primi atti per la XVI legislatura.

La Camera e il Senato sono convocati per domani (alle 10 e alle 10,30), con all’ordine del giorno la costituzione della Giunta provvisoria per le elezioni, dell’Ufficio di presidenza provvisorio e l’elezione del Presidente. A Montecitorio, a norma di regolamento, la seduta sarà presieduta da Pierluigi Castagnetti, in qualità di vice presidente più anziano della scorsa legislatura. A Palazzo Madama invece dovrebbe presiedere il senatore più anziano, in questo caso Rita Levi Montalcini che però, già una volta ha ceduto a Oscar Luigi Scalfaro. E se anche lui rinunciasse, toccherebbe a Giulio Andreotti. Dopo la proclamazione degli eletti, operazione piuttosto lunga per via delle opzioni, si procederà all’elezione dei Presidenti. Alla Camera avviene a scrutinio segreto e richiede la maggioranza dei due terzi dei componenti, dei votanti dal secondo scrutinio e terzo scrutinio – si conteranno anche le schede bianche – e maggioranza assoluta dal quarto. Le votazioni dovrebbero iniziare alle 12, e sono previste altre due chiame, alle 15 e alle 18. Ma dovrebbe essere il quarto scrutinio quello ‘buono’ per l’elezione di Gianfranco Fini, che dovrebbe avvenire quindi mercoledì mattina. L’atto successivo è l’elezione dei quattro vice presidenti (due di maggioranza, due di opposizione) e in teoria dei tre questori e otto segretari. Ma per questo l’Aula di Montecitorio dovrebbe aggiornarsi alla prossima settimana, probabilmente martedì. Al Senato i tempi dovrebbero essere ancora più rapidi, poiché da regolamento il presidente viene eletto con la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato. La stessa per il secondo scrutinio, mentre da terzo basta quella dei voti presenti. Perciò, l’elezione di Renato Schifani avverrà dunque domani. Anche a Palazzo Madama si passa poi all’elezione dei quattro vice presidenti, dei tre questori e degli otto segretari, ma anche qui si dovrebbe andare alla prossima settimana. C’è poi la formazione dei gruppi: a norma di regolamento i deputati devono dichiarare la loro appartenenza entro due giorni dalla prima seduta, i senatori entro tre. Ma è plausibile che l’ abbiano fatto già tra ieri e oggi, e che si proceda anche domattina, durante le pratiche di ‘registrazione’. La prima riunione, con elezione di presidenti e vice, deve avvenire, alla Camera, entro quattro giorni dalla prima seduta, al Senato entro sette. E’ comunque plausibile che i gruppi siano costituiti entro lunedì 5 maggio, considerando il ponte del primo.
Quindi, le consultazioni al Quirinale, che si prevedono appunto il 5 o il 6 e che saranno comunque di giornata, visto l’esiguo numero di gruppi parlamentari. Il Presidente Napolitano potrebbe quindi conferire l’incarico a Silvio Berlusconi entro il 10 maggio, mentre il passaggio alle Camere, per la fiducia è atteso tra il 12 e il 15.


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