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R.D.Congo: soldati Onu fornivano armi ai ribelli

La denuncia oggi sulla Bbc: truppe delle Nazioni Unite hanno fornito armi ai ribelli attivi nella Repubblica democratica del Congo e hanno contrabbandato oro e avorio.

di Redazione

La denuncia-scoop è apparsa oggi sulla Bbc: militari delle Nazioni Unite hanno fornito armi ai ribelli attivi nella Repubblica democratica del Congo e hanno contrabbandato oro e avorio. L’emittente britannica precisa che le accuse si basano su informazioni ottenute da fonti Onu e che riguardano militari pachistani e indiani.

Una fonte Onu ha riferito alla Bbc che le stesse Nazioni Unite avevano avviato indagini per appurare tali accuse, poi sospese per ragioni politiche. La missione Onu presente in Congo è la più grande dispiegata oggi nel mondo, con 17.000 uomini, incaricata di garantire il disarmo delle milizie combattenti, di garantire lo svolgimento delle elezioni e di sostenere la ricostruzione del Paese, ricostruisce oggi l’agenzia Apbs.

Nei suoi 18 mesi di inchiesta, la trasmissione Panorama della Bbc ha raccolto le prove del fatto che i peacekeeper pachistani dispiegati nella città orientale di Mongdwalu sono stati coinvolti nel contrabbando di oro con i miliziani del Fronte dell’integrazione nazionale (Fni), garantendo loro armi per difendere le miniere; i peacekeeper indiani attivi nella zona attorno a Goma, capitale della provincia del Nord-Kivu, hanno avuto rapporto con i miliziani hutu delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda (Fdlr), accusati di complicità nel genocidio; gli indiani hanno commerciato oro, acquistato droga per i miliziani e hanno volato con un elicottero Onu nel Parco nazionale Virunga, per scambiare munizioni con avorio.

Le indagini condotte nel 2007 dall’Onu accertarono la responsabilità di un solo militare per il commercio di oro, decidendo che “in assenza di prove certe” gli investigatori non potevano “dimostrare le accuse” della fornitura di armi e munizioni ai miliziani da parte dei peacekeeper pachistani. La Bbc ha invece avuto conferma dai residenti della città di Mogbwalu e dagli stessi miliziani delle forniture di armi da parte dell’Onu. I giornalisti della Bbc hanno incontrato anche due leader delle Fni, noti con il nome ‘Kung-fu’ e ‘Dragone’, nel carcere di massima di sicurezza di Kinshasa dove oggi sono rinchiusi: “Sì, è vero, ci hanno dato le armi – ha ammesso Kung-fu – ci dissero che era per la sicurezza del Paese. Ci dissero che ci avrebbero aiutato a prenderci cura della zona”. L’organizzazione Human Rights Watch ha descritto i miliziani Fni come “gli individui più feroci che operano nella zona orientale del Congo”.

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